Isaac Chong Wai

Guangdong (1990)

Una Boccata d’Arte 2022, Isaac Chong Wai, Post-Mythical Accidents, Castiglione di Sicilia (CT), Sicilia. Courtesy: Fondazione Elpis. Ph Luca Guarnieri

Attivo tra Berlino e Hong Kong, Isaac Chong Wai lavora con diversi media tra cui performance, scultura, video, pittura e fotografia. La sua pratica dispiega la lotta dell’impotenza, della precarietà e della violenza strutturale nelle sfere sociali e politiche e si confronta con i temi della memoria collettiva transnazionale e della ferita. Influenzato da fenomeni personali e internazionali, affronta temi di collettivismo e individualismo, geopolitica, politiche identitarie, LGBTQ, relazioni di potere e decentramento, movimenti sociali e commemorazione nello spazio pubblico.
Tra le sue mostre personali si ricordano Bilsart, Istanbul (2021); Blindspot Gallery, Hong Kong (2019); Zilberman, Berlino (2019); Kunstraum München, Monaco di Baviera (2018); Goethe Institut, Hong Kong (2018); Museo Bauhaus, Weimar (2016). Il suo lavoro è stato esposto in spazi e istituzioni internazionali Kunstraum Kreuzberg/Bethanien, Berlino (2021); Museo Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Seoul, Biennale di Innsbruck e IFFR, Rotterdam (2020); Museo di Arte Contemporanea, Taipei e Guangdong Times Museum, Guangzhou (2019). Chong ha ricevuto una borsa di studio al Kulturakademie Tarabya e il Talent Award al Jutta Cuny-Franz Memorial Award al Kunstpalast Museum nel 2020 e al Warsteiner Bloom Award nel 2019. È uno degli artisti partecipanti a Urban Heat dal 2015 al 2018. Gli è stato assegnato il premio Artist Scholarship Program della Burger Collection nel 2016 e il Bauhaus Essentials Award nel 2015 e 2014. Si è laureato presso la Hong Kong Baptist University con una laurea in arti visive e presso la Bauhaus- Universität di Weimar, in Germania, con un MFA in Public Art and New Artistic Strategies.

Il progetto di Isaac Chong Wai a Castiglione di Sicilia è coordinato da Giulia Pollicita per l’Istituto Sicilia.

La mostra

Post-Mythical Accidents

a cura di Giulia Pollicita

Post-Mythical Accidents è un’opera pubblica diffusa dell’artista basato a Berlino Isaac Chong Wai che indaga la complessità stratificata inscritta nel paesaggio della Sicilia orientale. Intrecciando realtà, mito, religione e magia, l’intervento di Chong si snoda in una serie di installazioni sparse per il comune di Castiglione di Sicilia.
Osservando la meraviglia e il costante timore di vivere ai piedi del vulcano Etna – fonte di vita e minaccia costante di incerta benevolenza – l’artista riflette su come la forza incontrollabile della natura dia forma a un senso di immanenza nel pensiero e nel comportamento umano. Rifugiandosi nel mito, nella fede o nella superstizione, tentiamo di schernire il fato e penetrare il mistero della natura. Forzando l’inspiegabile entro la creazione di miti e narrative, gli esseri umani incasellano ciò che non possono prevedere all’interno di una visione antropocentrica.
Le installazioni Accidental Confessional e Lightless Chandelier indagano la persistenza del mito e della religione, intrecciando tracce omeriche con la tradizione cristiana.
Accidental Lava Stone got stuck in a Bus Stop e Accidental Lava Stone hits a Facist Ornament si collegano alla leggenda mediterranea di Ulisse e Polifemo e al mito dei Faraglioni di Acitrezza, dialogando con il territorio circostante e la storia recente.
Shangai, che è la traduzione italiana del noto gioco Mikado, rappresenta lo spazio in cui si articola l’incontro tra mistificazione, esotismo e culture differenti, nonchè un campo da gioco senza regole, dove l’ordine stabilito è revocato e le esperienze del reale e dell’irreale, della storia e del mito, della religione e dell’istinto primitivo di sopravvivenza, si confondono.
In questo scenario, il “post-mitico” rappresenta è una regione ibrida dove le regole della realtà vengono interrotte e dove la narrazione, la finzione, la fantasia e la magia impongono un nuovo ordine.

Il borgo

Castiglione di Sicilia, Sicilia

37°52′58″N 15°07′21″E

Una Boccata d’Arte 2022, il borgo di Castiglione di Sicilia (CT), Sicilia. Courtesy: Fondazione Elpis. Ph Luca Guarnieri

Con i suoi 120 kmq, Castiglione di Sicilia è uno dei comuni più estesi della provincia di Catania. Conta una popolazione di circa 3.000 abitanti, suddivisi tra il centro storico vero e proprio e le varie frazioni Gravà, Mitogio, Passopisciaro, Solicchiata, Rovittello, Verzella. Il territorio ricade in due parchi regionali, quello dell’Etna e quello dell’Alcantara. Il territorio si spinge a sud fino ai crateri sommitali del versante Etna Nord, a nord fino al fiume Alcantara, fiume conosciuto soprattutto per le famose Gole dell’Alcantara, veri e propri canyon che attraversano una secolare colata lavica etnea.
L’antica città medievale era caratterizzata da una cinta muraria con nove porte di accesso denominate: del Re, dello Speziale, del Castello, della Pagana, della Giudecca, del Portello, della Bucceria, di San Pietro, di San Martino – burgum o porta Priolo, mentre esternamente restavano i borghi. Quel che resta del tessuto urbanistico antico è il classico centro medievale con i vicoli a raggiera che raggiungono la parte sommitale dove, alto e maestoso, il Castello di Ruggero di Lauria domina tutto il territorio. Curiosando nel centro storico significativa è la presenza di antichi palazzi nobiliari dove si nota evidente l’alternarsi, così come nelle chiese, di elementi architettonici e costruttivi in pietra lavica e arenaria. Su diversi prospetti e antichi palazzi fanno bella vista dei mascheroni, anche in questo caso in pietra lavica o arenaria. Il territorio è famoso nel mondo per la produzione di vini Etna Doc. Il comune fa parte dei Borghi più Belli d’Italia.