Marta De Pascalis & Filippo Vogliazzo
Marta De Pascalis &
Filippo Vogliazzo
Marta De Pascalis (Roma 1987) e Filippo Vogliazzo (Milano 1987)

Marta De Pascalis e Filippo Vogliazzo a Ferla. Ph. Salvo Albirio.
Marta De Pascalis è una musicista e sound designer romana. Negli anni il suo interesse si è focalizzato sulla musica elettronica, percorrendo molteplici territori sonori nella sua ricerca.
Filippo Vogliazzo è un artista visuale. La sua ricerca si concentra sul ruolo degli oggetti come componenti essenziali del nostro ambiente, e su come possano influenzare la percezione di noi stessi. Con una pratica interdisciplinare che spazia da indagini sui materiali, sui simboli e sulle forme architettoniche fino a questioni di natura poetica, cerca di esaminare norme prestabilite, modelli comportamentali e la costituzione di spazi sociali.
“Glaring Sounds invoca un momento di sintonizzazione collettiva, atto a riflettere su come la memoria e il suono vibrino attraverso noi, il tempo e lo spazio.”
La mostra
“Glaring sounds”
a cura di Threes Productions, con il supporto di Kadmonia, SHAPE, Creative Europe
Un progetto che riflette sul rapporto tra memoria collettiva e individuale attraverso il significato e il valore monumentale delle campane.
Per molto tempo il suono delle campane ha ricoperto il compito sociale di regolare le abitudini delle comunità locali, imprimendosi simbolicamente nell’immaginario collettivo. Dopo i due conflitti mondiali, in Europa sono state forgiate campane per celebrare la pace. Con non poca ironia, come risorsa per il bronzo, furono riutilizzati proprio i cannoni degli eserciti, rendendo la campana monumentale un interessante crocevia di significati. “Glaring Sounds” è una performance, composta da un’installazione e da una partitura musicale sviluppata da registrazioni audio di campane di guerra. Utilizzando riverberi analogici e loop di nastri, il lavoro invita il pubblico a confrontarsi con una melodia in rincorsa, che non si completa mai. La composizione attiva un meccanismo mnemonico: i suoni si diffondono nello spazio rivolgendosi agli individui e alla collettività. Dal 2019 Filippo Vogliazzo e Marta De Pascalis lavorano sui meccanismi della memoria generata dal suono, e sulla musica come chiave d’accesso ai ricordi profondi. Il suono è un ponte tra ciò che è reale e ciò che non lo è: pur essendo completamente etereo, proprio come i ricordi, influenza la percezione di noi stessi e di ciò che ci circonda.
Il borgo
Ferla, Sicilia
37°07’09.2″N 14°56’20.3″E

Il borgo di Ferla. Courtesy: il comune di Ferla.
Ferla è un piccolo centro della Val di Noto ricostruito dopo il terremoto del 1693 che rase al suolo gran parte della Sicilia orientale. È così che questa parte dell’isola, ricostruita nelle esuberanti forme del barocco, è diventata un atlante di architetture di valore tale da meritare il titolo di Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Il sottosuolo e le grotte di Ferla sono inoltre ricchi di testimonianze delle civiltà che l’hanno abitata nei secoli – Bizantini, Longobardi, Normanni e forse Arabi. Dall’intricato sistema di abitazioni-grotta, vicoli e stradine è nato il borgo normanno, poi distrutto dal sisma. L’impianto urbanistico settecentesco a croce conservatosi fino ad oggi è costellato di chiese, disposte sul percorso della “via sacra” in un ininterrotto scenario barocco, a sua volta circondato dal panorama di ulivi, carrubi, mandorli, vigne e muretti a secco della campagna iblea. Un patrimonio culturale e ambientale che ha ottenuto il dovuto riconoscimento con l’inclusione tra “I Borghi più belli d’Italia”.