Victor Fotso Nyie
Douala (1990)

Una Boccata d’Arte 2022, Victor Fotso Nyie, Tesori e meraviglie, Rocca San Giovanni (CH), Abruzzo. Courtesy: Fondazione Elpis. Ph Andrea Fiordigiglio
Victor Fotso Nyie è un artista camerunense attivo in Italia, a Faenza. Fulcro della sua ricerca artistica è la condizione dell’uomo africano contemporaneo, alienato e sofferente a causa di un passato non concluso di asservimento e sfruttamento. Nei soggetti raffigurati la dimensione emotiva e spirituale è onnipresente e suscita un impatto visivo immediato che si contrappone all’invisibilità e al disprezzo a cui di solito è sottoposto il corpo nero al di fuori del continente africano. Attraverso l’uso di forme primarie e di suggestive vibrazioni di colori, i lavori si caricano di energie che producono un continuum spazio-temporale: così opere che richiamano la forza generatrice della terra si fondono con altre che rappresentano in chiave metaforica il mondo globalizzato. Mostre recenti: Rimembranza, Palazzo Turchi di Bagno, Ferrara, IT (solo, 2021); Mediterranea 19 Young Artists Biennale, School of Waters, Repubblica di San Marino, SM (2021); Resilienza, Museo MAGA, Gallarate, IT (solo,2021); MCZ Territorio: Victor Fotso Nyie, Museo Carlo Zauli, Faenza, IT (solo, 2021); MAD per Black History Month Florence 2021, Le Murate, Firenze, IT (2021); MediTERRAneo – XXVII concorso di ceramica contemporanea, Chiostro del complesso conventuale del Paolotti, Grottaglie, IT (2020); III Biennale d’Arte don Franco Patruno, Museo MAGI ’900, Pieve di Cento (BO), IT (2019); To be going to, P420, Bologna, IT (2019); Il colore interiore, Le strade bianche, Prioria di S. Lorenzo, Montelupo Fiorentino, IT (2019); Banca BCC, Faenza, IT (solo) (2018); Galleria Artforum, Bologna, IT (2018); Open Tour, Accademia di Belle Arti di Bologna, Bologna, IT (2018); Biennale d’Arte Don Patruno, Cento, IT (2017); Terza edizione del Concorso Nazionale 2017 “CeramicAppignano” Convivium, Appignano, IT (2017); ArtSTORIA 5x5x5: 5 film, 5 artisti, 5 poetiche, Cinema Astoria, Ravenna, IT (solo) (2017).
Il progetto di Victor Fotso Nyie a Rocca San Giovanni è coordinato da Andrea Croce.
La mostra
Tesori e Meraviglie
Tesori e Meraviglie
a cura di Andrea Croce
L’intervento di Victor Fotso Nyie è diffuso in tutto il borgo di Rocca San Giovanni, si inserisce all’interno dell’architettura esistente, gli edifici storici, gli aspetti antropologici e il paesaggio marino sullo sfondo. The Ancestor visit è una scultura in ceramica realizzata sulla base di un’esperienza reale, ossia dalla scoperta di un carapace sulle spiagge di Rocca San Giovanni. L’immaginazione ha portato l’artista a ricostruire la vita marina di questo animale ancestrale prima del suo approdo finale sulla terra. Una metafora della storia dell’uomo.
Ammirando ciò che resta della cinta muraria medievale costruita per volontà di Oderisio I, abate del Monastero di San Giovanni in Venere, centinaia di teste in ceramica dorata delle dimensioni di un palmo si affacciano dalle cavità delle mura interne dando vita a una coreografia di Costellazioni. Dal cielo alla terra queste sentinelle vegliano sul paese e i suoi abitanti.
Come tirata da un arciere, Stella Cadente è una freccia che svettando nel cielo raggiunge la meta a cui era predestinata: un luogo protetto, riparato.
Il borgo

Rocca San Giovanni, Abruzzo
42°15′N 14°28′E

Una Boccata d’Arte 2022, il borgo di Rocca San Giovanni (CH), Abruzzo. Courtesy: Fondazione Elpis. Ph Andrea Fiordigiglio
Rocca San Giovanni è un borgo di circa 2.000 abitanti della provincia di Chieti, a nord-est di Lanciano. Fa parte dei Borghi più belli d’Italia. Sorge su un colle roccioso che si affaccia sulla splendida Costa dei trabocchi. Le origini di Rocca San Giovanni risalgono circa all’anno 1000 per volontà di Oderisio I e Oderisio II, abati dell’Abbazia di San Giovanni in Venere, che fecero costruire il castello, la cinta muraria e le tre torri per difendere i monaci e gli abitanti delle zone da eventuali attacchi. Il centro storico risale al Trecento ed è in stile medievale.
Il borgo si sviluppa a spina di pesce, ed era interamente cinto da mura. Oggi sono visibili solo dei resti di queste mura insieme ad una ben conservata torre merlata detta “Torrione dei Filippini” che si affaccia su una piacevole stradina alberata da percorrere. Il centro storico ottocentesco, appena fuori le mura, si sviluppa lungo viale Mazzini sino al cimitero, poi si entra in Piazza degli Eroi con la chiesa madre e il palazzo comunale, infine due grandi assi stradali conducono al belvedere Paolucci.