Villiam Miklos Andersen
Rock Hard Milk
a cura di
Gabriele Tosi
Serre di Rapolano - fraz. di Rapolano Terme (SI), Toscana
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FINISSAGE:

Tavola rotonda con l'artista: domenica 6 ottobre 2024, h 16:00, Teatrino Gori Martini, Via del Teatrino, Serre di Rapolano - frazione di Rapolano Terme (SI)


L'iniziativa fa parte del programma: "Vis à Vis. Incontri" di Fondazione Musei Senesi e si svolge nell'ambito di Toscanaincontemporanea 2024

Scarica qui la cartella stampa e l'invito per l'evento.

Qualche decennio fa all’ingresso del borgo c’era una piccola latteria, sulla cui porta ancora oggi si intravede la traccia di una vecchia insegna dipinta a mano. Questa è solo una delle tante attività del centro storico la cui serranda è abbassata da molto tempo.
Rimuovendo dall’architettura gli infissi della porta e della finestra, Villiam Miklos Andersen rimette in funzione la latteria come un vano a libero accesso. Lo spazio, così riconfigurato, è aperto al pubblico per tutta l’estate, a ogni ora del giorno e della notte. Dall’interno, una nuova insegna al neon diffonde in strada una luce al contempo estranea e familiare, che colora di ciclamino le notti del paese. La scritta Rock Hard Milk (Latte duro come la roccia)evoca l’attaccamento quasi materno che intercorre fra la comunità di Serre di Rapolano e il travertino, formato da calcio compresso. Il paese è costruito in questa roccia sedimentaria, sulla cui lavorazione poggia gran parte dell’identità e della ricchezza del territorio.
Entrando nello spazio si può sentire l’odore fresco e agreste del cedro e del cipresso emanato dalle sculture interamente in legno che l’artista ha realizzato con una segheria locale. Due copie esatte di una delle slot machine, con sgabelli, del Roby’s Bar — il locale sulla strada provinciale che è punto di ritrovo della comunità serrigiana — rappresentano la macchina sostituendo alla sensualità elettronica una carnalità naturale. L’installazione consente, così, un’esperienza sensoriale diversa dall’originale, stimolando una riflessione sulle dinamiche di gestione individuale e collettiva del desiderio nel particolare contesto del paese.
L’immagine romantica di una nuova latteria, dove sedersi su uno sgabello per sentire l’odore del paese e ascoltarne le voci, è il cuore del progetto che Miklos Andersen sviluppa a Serre di Rapolano. Lavorando sui confini fra pubblico e privato, il suo lavoro è teso a cogliere la complessità del borgo nel presente e da una prospettiva di spaesamento e tenerezza.

Opere:
01.
Villiam Miklos Andersen, Rock Hard Milk, 2024. Insegna al neon, 142 x 42 cm.
Via Fratelli Rosselli, 13

02. Villiam Miklos Andersen, Medusa’s Quest, 2024. Legno di cipresso, tre elementi, 178 x 45 x 41 cm; 80 x ⌀ 35 cm circa cad.
Via Fratelli Rosselli, 13

03. Villiam Miklos Andersen, Medusa’s Golden Gaze, 2024. Legno di cedro, tre elementi, 178 x 45 x 41 cm; 80 x ⌀ 35 cm circa cad.
Via Fratelli Rosselli, 13

In un’ex latteria, l’installazione esplora gli oggetti del desiderio passati e presenti di Serre: mentre il neon risuona con le radici della città nel travertino — formato nel corso dei millenni da calcio compresso — le sculture a forma di slot machine evocano l’essenza della regione con il profumo e la consistenza del cipresso e del cedro.

Villiam Miklos Andersen (Kalundborg, Danimarca, 1995) si è laureato alla Hochschule für Bildende Künste - Städelschule di Francoforte nel 2021, nella classe di Judith Hopf, e alla Jutland Art Academy di Aarhus nel 2020. La sua pratica artistica è influenzata da un interesse per la logistica e per le modalità di lavoro della società post-industriale, in particolare da come le sfere del personale e del privato si intreccino e siano informate dai sistemi dettati dalle logiche economiche. Il suo lavoro mostra esperienze reali vissute all’interno di vaste reti di sistemi e pratiche votate all’efficienza. Nei suoi ultimi progetti, l’artista riflette su contesti di lavoro segnati da una prevalenza maschile e propone uno sguardo queer, che ne esplora il potenziale di sensibilità, romanticismo e cura. Ha vinto il G+G Art Award Nord (DE, 2023), l’Aros Art Prize (DK, 2020) ed è stato selezionato per Ars Viva Art Prize (DE, 2022). Le mostre recenti includono: Area Of Common Interests, 1Shanthiroad, Bangalore (IN, 2024); November Simulacra, Pechino (CN, 2023); The Pawn Shop, documenta fifteen, Kassel (DE, 2022); Proof, That This Is a Home, Frankfurter Kunstverein (DE, 2022); Going Nowhere, Spoiler Zone, Berlino (DE, 2021); Umsteigemöglichkeit, Kunsthal Aarhus (DK, 2020). Il suo lavoro è parte di collezioni istituzionali come quelle del X Museum di Pechino e del Herbert Gerisch-Stiftung a Neumünster, Germania. A novembre 2024 aprirà la sua prima grande personale in un’istituzione, all’O—Overgaden di Copenaghen.

Nella mia ricerca studio la concezione delle relazioni, del desiderio e della precarietà in ambienti di lavoro a prevalenza maschile, principalmente nel settore della logistica.
Come persona queer cresciuta in una realtà rurale, ho sempre riflettuto sulla sproporzione nel riconoscimento economico e sociale dei diversi tipi di lavoro. Come scultore, mi confronto con questi temi e con le contraddizioni che ne fanno parte.

Serre di Rapolano - fraz. di Rapolano Terme (SI)
Toscana

Situato in cima a una collina delle Crete Senesi, Serre di Rapolano è un suggestivo borgo medievale circondato da mura che fa parte del comune di Rapolano Terme.
Nato come castello in epoca bizantina, l’abitato fu feudo dei Cacciaconti e divenne poi un comune rurale su cui Siena impose la propria sovranità. Durante la dominazione senese, all’ospedale di Santa Maria della Scala fu concesso di fare uso dell’antico palazzo imperiale, costruito ai tempi del Barbarossa, come magazzino fortificato, da dove deriva appunto il termine “Grancia”. L’edificio rimane uno dei palazzi più importanti del borgo e oggi trasformato in museo, parte di Fondazione Musei Senesi. Di altrettanto rilievo sono il palazzo Gori Martini, il Teatrino in stile neoclassico, uno dei più piccoli al mondo che risale agli inizi del Seicento e la chiesa di Sant’Andreino, di costruzione romanica situata in una zona panoramica.
Il paesaggio circostante è caratterizzato dalle cave di travertino, usato da sempre come materiale da costruzione per i palazzi del paese e non solo, e ancora oggi centrale per le attività della zona.
Nel mese di maggio il borgo si anima con la rievocazione medievale in onore di “Ciambragina”, la bella sposa di un ricco mercante senese del 1.300, originaria di Cambrai, che visse a Serre da padrona del castello. Durante questa festività i vicoli si popolano di di giullari, musicanti e ballerini che, insieme agli abitanti del paese, mettono in scena uno spaccato di vita medievale.

Si ringrazia: Sindaco Alessandro Starnini, Assessora Giulia Russo, Presidente di Pro Loco Serremaggio Francesco Croci, l’attivatore Marco Galluzzi, Giuliano Civitelli, Sara Di Crescenzio, Giuliano Faenzi, Elisa Forzoni, Stefano Giuri, Oskar Fehlauer Nielsen, Gabriele Pierli, Mauro Quinci, coordinatrice Fondazione Musei Senesi Carolina Taddei.