Nicola Baratto e Yiannis Mouravas
a cura di
Giulia Monroy
Sant’Angelo Muxaro (AG), Sicilia
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LA NOSTRA RICERCA CONSIDERA ARTEFATTI STORICI - QUALI MAPPE, RELITTI DI NAVI, RELIQUIE E VASI - COME CAPSULE DEL TEMPO CHE POTREBBERO METTERE IN PRIMO PIANO STORIE DIMENTICATE. APPROFONDENDO QUESTI OGGETTI E CASI STUDIO, PORTIAMO AVANTI UNA RICERCA SULL’"ARCHAEODREAMING" COME POSSIBILE METODO PER LA RICONQUISTA DELL’INCANTO: UN’AZIONE PER CONTEMPLARE QUALCOSA DI INVISIBILE E SCONOSCIUTO, ATTRAVERSO IL COINVOLGIMENTO DEI PROCESSI DI MEMORIA E IMMAGINAZIONE.

Nicola Baratto e Yiannis Mouravas (Montebelluna, Italia, 1989 e Atene, Grecia, 1986) hanno studiato e sono ex borsisti di ricerca del Dirty Art Department del Sandberg Instituut di Amsterdam, Paesi Bassi. La loro pratica si basa sull’"Archaeodreaming", un metodo di ricerca sperimentale da loro sviluppato, che esplora storia, mitologia, e le sovrapposizioni tra archeologia e sogno. Creando connessioni tra cultura arcaica e contemporanea, sviluppano forme narrative poetiche e non lineari, intrecciando ricerca sul campo e d’archivio con esperienze inconsce. Le loro opere si sviluppano con installazioni multimediali, film, libri d’artista e sculture. Hanno ricevuto grant internazionali come il Mondriaan Fonds, lo Stimuleringsfonds e quello dedicato alle residenze all’estero della XII edizione dell’Italian Council. Tra le mostre recenti figurano A Rave Down Below, Elevsis European Capital of Culture, Eleusi (GR, 2023); 2012 Never Happened, In Debt, Amsterdam (NL, 2023); Prospects and Concepts, Art Rotterdam (NL, 2023).

Sant’Angelo Muxaro (AG)
Sicilia

Arroccato su una collina gessosa dei Monti Sicani, Sant’Angelo Muxaro fu fondato intorno al XVI secolo, in un’area talmente antica che il mito e la storia qui convergono in un unico intreccio.
I versanti del colle sono trapuntati da numerose tombe a grotticella, risalenti al IX secolo a.C.: una vasta necropoli di quello che doveva essere un fiorente insediamento Sicano dell’età del bronzo e del ferro.
Anche la più grande tomba protostorica della Sicilia si trova qui: la "Tomba del Principe" costituita da una doppia camera circolare di cui la prima ha un diametro di 9 metri e oltre 3 di altezza con una cupola a tholos come le coeve tombe reali micenee in Grecia.
Il Monte Castello ospita i resti di un’antica roccaforte araba Qalàt al-Mushar’àh (da cui Muxaro) sorta probabilmente sui resti d’un altro fortilizio dell’età del bronzo: forse sorgeva qui Kamikos, città-fortezza del re sicano Kòkalos. Narra il mito che Kòkalos ospitò Dedalo, l’ingegnoso architetto fuggito da Creta, che per lui realizzò superbe fortificazioni.
Grotte d’interesse speleologico e naturalistico si trovano nella Riserva di Grotta Sant’Angelo, mentre l’affascinante sistema carsico "Vallone del Ponte" si snoda lungo una vallata solcata da un affluente del Platani.
Visitare Sant'Angelo Muxaro significa entrare in contatto con una Sicilia antica e autentica, fatta di mito e storia ma anche di sapori: generosi e squisiti come la gente del luogo.