Giulio Locatelli
a cura di
Roberta Mansueto
Sasso di Castalda (PZ), Basilicata
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Il mio lavoro si sviluppa a partire dalla ricerca e dall’interesse verso la produzione della carta fatta a mano e verso il mondo del tessile, con particolare attenzione al filo come strumento d’analisi e di realizzazione delle idee che altrimenti “prenderebbero freddo”.
Il filo diramandosi tra le persone costruisce trame relazionali e produce lavori collettivi che trovano forma in tappeti magici.

Giulio Locatelli (Bergamo, 1993) si è laureato in Pittura e in Arti Visive all’Accademia di Belle Arti di Brera. Interessato al mondo del tessile, la sua pratica pone particolare attenzione al filo, inteso come strumento sia d’analisi sia di realizzazione delle idee della mente che altrimenti “prenderebbero freddo”.
Tra le sue recenti mostre personali ricordiamo: Magic Carpet, Platea Palazzo Galeano, Lodi (IT, 2023); Flying Carpet a cura della Fondazione Bernareggi, Bergamo (IT, 2021). Le sue opere sono state incluse in mostre collettive tra cui Architetture e forme dell’essere, Fondazione Leonesio, Brescia (IT, 2023); Tales from then inside_out the look throug, Co_atto, Milano (IT, 2022); Miniartextil, Fondazione Sponga, Como (IT, 2022); Festina stonata, luogo_e, Bergamo (IT, 2022). Partecipa come finalista a diversi premi, tra cui Premio Combat (IT, 2020), Premio Nocivelli (IT, 2020), Premio Yicca (IT, 2019) e residenze artistiche, tra cui Synchronicity in Cina (CN, 2017) e Rotondella - People and Landscape in Puglia (IT, 2020).

Sasso di Castalda (PZ)
Basilicata

Sasso di Castalda si erge a 949 m s.l.m, nel territorio dell’Appenino Lucano. Le sue origini affondano nell’epoca longobarda, ma si presume che fosse già abitato in epoca romana, data la sua vicinanza alla Via Herculea.Si narra che nel Medioevo, a causa delle continue invasioni di serpenti, gli abitanti di Pietra Castalda furono costretti a trasferirsi presso il sito attuale dove, parallelamente, stava sorgendo il villaggio di Saxum.
Maestosa, è così che si presenta la Rocca del Castello di Sasso, una torre di guardia di epoca medievale, da cui si può ammirare l’intero paese e scorgere le Montagne di Pierfaone a est e il paesaggio collinare immerso nella Valle del Melandro a ovest. Oggi il castello è il punto d’arrivo del “Ponte alla Luna”, un ponte tibetano sospeso nel vuoto a oltre cento metri di altezza, con una campata di trecento metri.
Nel Fosso dell'Arenazzo si trova uno dei geositi più importanti d'Italia, risultato dello scontro tra la zolla africana e quella euroasiatica. Quest’area è oggi una sorta di museo naturale e laboratorio en plain air che dal 2010 fa parte di un percorso didattico apprezzato sia dai geologi professionisti che dai turisti curiosi.
La tradizione gastronomica locale, di ispirazione contadina, annovera piatti tipici come la minestra impastata e i fusilli e orecchiette con sugo di “pezzente”, insieme a salumi e formaggi.