Agostino Quaranta
a cura di
Andrea Croce per Threes
Gioia dei Marsi (AQ), Abruzzo
Condividi

La mia ricerca è influenzata dal concetto di microstoria ed esplora nozioni come la memoria collettiva e il ruolo del suono nel contesto urbano. I lavori prendono forme diverse, da installazioni site specific a progetti mixed-media, come video, album musicali, fanzine, trasmissioni radiofoniche, collage, stampe e disegni.

Agostino Quaranta (Bari, 1994) è un artista interdisciplinare, DJ e music producer. Vive e lavora a Londra dove, nel 2019, ha conseguito un Master in Scultura presso il Royal College of Art e vinto un premio di residenza allo Yorkshire Sculpture Park. Il suo lavoro è fortemente influenzato dal concetto di microstoria ed esplora nozioni come la memoria collettiva e il ruolo del suono nel contesto urbano. Approfondendo la complessità di piccole unità di indagine, Quaranta sviluppa opere che vanno da installazioni site specific a progetti mixed-media, come video, album musicali, fanzine, trasmissioni radiofoniche, collage, stampe e disegni. Dal 2018 porta avanti Turbo Sud, un progetto nato con l’obiettivo di documentare le scene musicali contemporanee e tradizionali del Sud Italia, tra attività di archivio fattuali e interventi di fantasia. Nel 2023, ha pubblicato due EP con il moniker AGOSTINO per le etichette Le Chatroom (UK) e Hundebiss (IT). Nel 2022, ha presentato Turbo Sud Lab, una mostra personale allo Yorkshire Sculpture Park, accompagnata da una performance nel Deer Shelter Skyspace di James Turrell. Nel 2021 ha pubblicato per Norient.com un saggio sui ritmi tradizionali dell’Italia meridionale e i loro incontri con la musica elettronica. Quaranta si esibisce regolarmente come DJ in vari festival e club di musica elettronica. Inoltre, è residente mensile su Radio Alhara e ha trasmesso su stazioni radio internazionali come NTS, Rinse France, Foundation FM e Radio Raheem.

Gioia dei Marsi (AQ)
Abruzzo

Gioia dei Marsi è un paese della Marsica dalle origini antiche, risalenti all’epoca preromana e romana.
Vera e propria Porta del Parco Nazionale d’Abruzzo – il cui territorio è raggiungibile attraversando il centro abitato - il borgo nacque nel X secolo, in seguito all'invasione dei Saraceni, quando i villaggi in piano furono abbandonati per raggiungere zone più elevate. I superstiti provenienti dai tre villaggi di Campomizzo, Templo e Montagnano costruirono così Gioia Vecchio e successivamente si insediarono più a valle, dando vita al villaggio di Manaforno, che fu distrutto nel terremoto del 1915, portando alla nascita dell’attuale paese.
Gioia dei Marsi è oggi un centro agricolo e agroindustriale di prim’ordine, le cui aziende esportano i prodotti della terra del Fucino in ogni parte d’Italia e non solo. Proiettata nel futuro, Gioia dei Marsi conserva golosamente la cultura degli avi e le tradizioni che si sono consolidate nel tempo, legate ad un passato di lavoro e di operosità e alla devozione religiosa. L’aria salubre, la cucina genuina ricca di sapori, le numerose manifestazioni culturali, la fitta attività sportiva, l’unità del tessuto sociale sono le risorse che rendono oggi il paese una delle perle del Fucino.