Lulù Nuti
a cura di
ALTROVE - Ehab Halabi Abo Kher
Motta Filocastro - fraz. Limbadi (VV), Calabria
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Se la memoria di un evento si tramanda nei geni e le molecole dell’acqua reagiscono al tono di voce, posso allora dedurre che la materia ha una sua intelligenza, un suo bagaglio, un suo punto di vista.
Che un sacco di sabbia porta con sé dei ricordi del luogo da cui è stato estratto e che posso trovare dei modi per fare emergere le informazioni di cui è custode.

Lulù Nuti (Parigi, 1988) si è diplomata nel 2012 all’Ecole Nationale Supérieure des Beaux Arts de Paris. Ha partecipato a numerose mostre presso istituzioni italiane e internazionali, tra cui: Biwako Biennale (JPN, 2012); Cité Internationale des Arts de Paris (FR, 2014); MO.CO. La Panacée, Montpellier (FR, 2018); Istituto Italiano di Cultura, New Delhi (IN, 2019); Villa Medici, Roma (IT, 2021); Musée des Beaux Arts, Angers (FR, 2023); British School, Roma, (IT, 2023); Palazzo Collicola, Spoleto (IT, 2023); Fondazione Nicola del Roscio, Roma (IT, 2023); Fondazione Pescheria, Pesaro (IT, 2024). Tra le sue personali ricordiamo la mostra site specific Sistema, nel sito archeologico delle Case Romane del Celio, Roma (IT, 2015) e Terrain Amère alla Galerie Chloé Salgado, Parigi (FR, 2021). Nel 2022 la sua opera in ferro forgiato Too much heat, Nothing to Eat, parte del progetto We Love Art, vision and creativity Made in Italy promosso dal Ministero degli affari esteri e la Fondazione CDP, viaggia attraverso il mondo, dall’Istituto Italiano di Cultura di New York a quello di Seoul, Corea, al Changijang Museum of Contemporary Art in Cina. Nel 2018 fonda con Pamela Pintus il duo LU.PA, identità artistica che opera soprattutto attraverso azioni performative e opere site specific. Nel 2020 co-fonda a Roma Post Ex, studio di ricerca condiviso.

Motta Filocastro - fraz. Limbadi (VV)
Calabria

Motta Filocastro è una frazione di Limbadi, arroccata su una collina a 362 s.l.m., le cui origini risalgono al VII-V secolo a.C. Le influenze greche e bizantine sono ancora oggi evidenti nella toponomastica e nell’architettura. Durante il Medioevo, fu un importante centro fortificato, sede dell’Università e residenza di nobili Normanni.
Il balcone panoramico, chiamato il Tocco, offre una vista sul massiccio dell’Aspromonte, il Mar Tirreno, la piana di Gioia Tauro e lo stretto di Messina. Numerose sono le architetture religiose come la Chiesa di Maria SS. della Romania, con la sua pregiata statua della Madonna nera; il Santuario della Santa Croce; la prima casa delle Suore Missionarie Francescane del Verbo Incarnato, ordine fondato a Motta Filocastro nel 1930 da Madre Giovanna. Un importante personaggio storico è Padre Ludovico Cumi da Reggio Calabria, ideatore della riforma cappuccina in Calabria, che nel 1535 promosse la costruzione del Convento Francescano di S. Maria della Neve a Motta Filocastro.
Il borgo è noto per la sua tradizione artigianale e agricola, testimoniata dai resti di antiche fabbriche di terracotta, frantoi e mulini. L’antico frantoio all’ingresso del paese, risalente al XVIII secolo, conserva ancora le sue strutture originali e rappresenta un importante sito storico e culturale.