Sasha Tishkov
a cura di
Virginia Lupo
Dolcedo (IM), Liguria
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Il mio lavoro esplora sia gli ambienti costruiti sia quelli naturali, approfondendo le incertezze geopolitiche, sociali e culturali all'interno delle storie collettive e personali.
Radicata in un coinvolgimento sensibile con la natura, la mia pratica utilizza l’ecologia queer come mezzo per sfidare concetti antropocentrici ed eteronormativi.

Sasha Tishkov (Tallinn, Estonia, 1989) ha conseguito un master in Belle Arti alla Central Saint Martins di Londra. La sua pratica multidisciplinare costruisce scenari speculativi che facilitano la messa in prospettiva critica della nostra realtà socio-economica e del nostro sistema capitalista e patriarcale. Tra le mostre personali e collettive più recenti ricordiamo: So Comes Snow After Fire, VOGA Art Project, Bari (IT, 2023); Save the Mermaid, Parigi, (FR, 2022); Unfamiliar Forms, Set Kensington, Londra (UK, 2022); Mushrooms in Paris. Darren Romanelli & Mürmaid, Over the Influence, Parigi (FR, 2022); Tuur Skulptuur, Telliskivi Roheline Saal, Tallinn (EST, 2022). È stato selezionato per il Gilbert Bayes Award 2022, partecipando alle mostre presso Dora House, Londra, e The Art House, Wakefield (UK, 2023).

Dolcedo (IM)
Liguria

Dolcedo, nel cuore della Valle Prino, è caratterizzato da un nucleo storico medievale, con stradine e carruggi, diversi imponenti ponti e una struttura architettonica di case e botteghe che ne testimoniano la storica importanza commerciale. Circondata da oliveti e boschi, ha alle sue spalle due rilievi superiori ai 1.000 metri che ne fanno meta di un turismo amante della pace, dell’aria salubre e delle escursioni lungo i numerosi sentieri che la collegano alle valli circostanti.
Ricco di sorgenti come la Sorgente Canale, il borgo possiede antichi mulini ad acqua ed è attraversato dal Torrente Prino e dai suoi numerosi affluenti come il Rio Acquasanta, che forma una serie di laghetti nella Frazione di Lecchiore.Tra i suoi tesori architettonici spiccano la Chiesa parrocchiale di S. Tommaso e l’Oratorio di S. Lorenzo. Il Portico “Suttu Munte”, sotto la loggia del Comune, conserva due antiche misure per olio e vino in marmo e il Ponte Grande, costruito nel 1292 dai Cavalieri di Malta, per unire la riva sinistra del torrente Prino con quella delle botteghe ancora oggi riconoscibili dalle aperture con gradino usate come banchi di vendita. La maggior parte del territorio presenta i terrazzamenti tipici delle coltivazioni olivicole e delle coltivazioni antiche, che si estendono fino alle colline e alle pendici dei monti, e sono testimoniati dai numerosi frantoi presenti tutt’ora.