David Benforado
De Terra e de Bentu (Da Terra e Vento)
a cura di
Emiliana Sabiu
Tratalias (SU), Sardegna
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«Il dio è giorno notte, inverno estate, guerra pace, sazietà fame, e muta come il fuoco, quando si mescola ai profumi e prende nome dall’aroma di ognuno di essi». Eraclito.
David Benforado interviene nel vecchio borgo disabitato di Tratalias con una serie di tele di grandi dimensioni esposte in Sa domu de tzia Giuannicca, una casa tradizionale in pietre e fango che conserve il nome della proprietaria.
Il corpo pittorico è formato da un gruppo di quadri astratti, realizzati con pittura a olio su tela di lino, a partire da colori che l’artista crea da pigmenti puri, seguendo tecniche antiche. L’opera che accoglie i visitatori all’ingresso della casa, Goats and the abstract truth, occupa tutta la parete di fronte all’entrata e rappresenta alcune capre graffiate su un paesaggio scuro: il loro sguardo enigmatico rimanda a una realtà che non possiamo percepire, a un mondo per noi inaccessibile.
Il mistero dell’astrazione pittorica prende così senso nella realtà del simbolo – nell’accezione etimologica di sum-ballein, mettere assieme, gettare insieme. Durante l’inaugurazione, nel cortile adiacente alla casa, Benforado ha invitato i musicisti Christos Barbas (ney, kaval, cornamusa, voce), Peppe Frana (ud, rebab) a presentare composizioni modali originali. Nella seconda parte del concerto Carlo Spiga (launeddas, canto di gola) e Carolina Casula (launeddas, strumenti tradizionali sardi) si uniranno a melodie sarde e balcaniche.

IL MIO LAVORO RICHIAMA GLI ELEMENTI DELLA TERRA, DEL MARE, DEL CIELO E DEL VENTO E LA MIA PERCEZIONE DEI TOPOS NEL BACINO DEL MEDITERRANEO. LA RICCHEZZA DELLE TRADIZIONI MUSICALI PROVENIENTI DALLA SARDEGNA E DAL MEDITERRANEO ORIENTALE È PER ME UNA INFINITA FONTE DI ISPIRAZIONE

Nei suoi dipinti, David Benforado (Atene, 1977) lascia al visitatore l’esercizio intellettuale di leggere attraverso i colori, che trattengono lo sguardo e lo invitano a scoprire cosa si nasconde nell’espressione astratta. La musica è inoltre parte integrante del suo lavoro: negli ultimi tredici anni ha studiato il ney, un flauto turco che ha origine nella regione del Mediterraneo orientale. Il ney ha fornito un’affinità spirituale e mistica nella sua percezione del Mediterraneo, diventando elemento fondamentale di progetti e performance. Nel 2015 espone al Jewish Museum di Atene, e nel 2018 al Contemporary Art Museum di Creta.

L’ARTISTA INTERVIENE NEL VECCHIO BORGO DISABITATO DI TRATALIAS CON UNA SERIE DI TELE DI GRANDI DIMENSIONI ESPOSTE IN SA DOMU DE TZIA GIUANNICCA, UNA CASA TRADIZIONALE IN PIETRE E FANGO CHE CONSERVE IL NOME DELLA PROPRIETARIA

Tratalias (SU)
Sardegna

Tratalias è un borgo di 1.024 abitanti nella provincia di Carbonia-Iglesias, da cui dista 30km, in Sardegna. Si trova nella regione Sulcis, in una collina antistante il Golfo di Palmas. Ogni anno, in occasione della festa patronale dedicata alla Vergine di Monserrato, la statua della Madonna, normalmente conservata nell’omonima chiesa in stile romanico, viene trasportata su un trattore «vestito a festa», con coperte, lenzuola e tappeti pregiati.