Pila Thinkerwiller è un’opera composta da due lastre incise, una di rame e una di zinco, collocate alle estremità nord e sud del borgo di Toscolano. Questi due elementi sono posizionati nei punti cardinali per immaginare il borgo come una grande pila, il cui polo positivo è rappresentato dalla lastra in rame e il polo negativo da quella in zinco.
La lastra in rame contiene una composizione di idee delle/degli abitanti di Toscolano, raccolte dall’artista durante la sua permanenza nel borgo, che descrivono possibili e impossibili interventi urbanistici, architettonici e artistici ancora inesistenti. La lastra in zinco, invece, riporta forme geometriche, numeri e diagrammi. In questa composizione i numeri e i pianeti preferiti dalle/dagli abitanti sono affiancati a simboli, tavole radioniche e sequenze numeriche che dovrebbero avere la capacità di favorire la realizzazione delle idee incise sulla prima lastra.
L’utilizzo del rame e dello zinco allude ai primi generatori statici di energia elettrica inventati tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800 da Alessandro Volta e John F. Daniell. Altro riferimento sono le tecniche iniziatiche di una piccola comunità montana del Caucaso, riportate in un manoscritto del 1955 di Stefan C. Walewski, per il quale rame e zinco sono alla base della costruzione di dispositivi analogici che generano una micro corrente nel corpo umano, utile a riequilibrare le energie vitali e amplificare le intenzioni di chi li utilizza. Pila Thinkerwiller rielabora questa tecnica, trasferendo il suo presunto funzionamento dal corpo umano al borgo abitato.
La ripresa di teorie e tecniche magiche, iniziatiche e pseudoscientifiche interessano l’artista da un punto di vista estetico e speculativo, sulla scia dell’urgenza di capire che cos’è la verità e come si determina.
Pila Thinkerwiller è un amplificatore di idee, un ritratto di un tempo, di un luogo e di una comunità.
ㅤ
ㅤ
Opere esposte:
01. Mattia Pajè, Pila Thinkerwiller (+), 2023. Incisione a fresa su lastra di rame, 300 x 200 cm.
Piazza S. Apollinare, Toscolano - Avigliano Umbro (TR)
02. Mattia Pajè, Pila Thinkerwiller (-), 2023. Incisione a fresa su lastra di zinco, 300 x 200 cm.
Vico Pietro Micca, Toscolano - Avigliano Umbro (TR)
"PILA THINKERWILLER" È UN DISPOSITIVO ANALOGICO CHE SI ACCENDE NEL MOMENTO IN CUI VIENE INSTALLATO E CONTIENE IL RITRATTO DI UN TEMPO, DI UN LUOGO E DI UNA COMUNITÀ, REALIZZATO A PARTIRE DALLE IDEE DI CHI ABITA TOSCOLANO
Mattia Pajè (Melzo, 1991) vive e lavora tra Bologna e Lisbona; nel 2016 si diploma all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Il suo lavoro è caratterizzato dall'uso di molteplici materiali e approcci che si adattano alle situazioni in cui si trova ad agire. Il corpo dei suoi lavori, esteso e diversificato, comprende opere pittoriche, scultoree, installative, multimediali e performative. Nel 2016 si occupa della direzione artistica di LOCALEDUE, realtà no-profit per l’arte contemporanea a Bologna. Nello stesso anno co-fonda l’artist-run space Gelateria Sogni di Ghiaccio, di cui attualmente segue la direzione artistica. Nel 2019 co-fonda la residenza Bagni d’Aria e dal 2018 è parte dell’entità nomadica Altalena. La sua ricerca, sotto forma di progetti specifici, residenze, mostre personali e collettive, ha ricevuto l’attenzione di numerose istituzioni pubbliche e private, incluse: ArtCity Bologna (IT, 2022); Alchemilla, Bologna (IT, 2021 e 2022); Istituto Italiano di cultura, Parigi (FR, 2021); MAMbo, Bologna (IT, 2020 e 2021); Pinacoteca Nazionale, Bologna (IT, 2020); Sonnenstube, Lugano (CH, 2020); Fondazione Smart - polo per l'arte, Roma (IT, 2019); Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato (IT, 2017); S.a.L.E. Docks, Venezia (IT, 2017); Dolomiti Contemporanee, Borca di Cadore (IT, 2017); Mahler & LeWitt Studios, Spoleto (IT, 2017); Cripta 747, Torino (IT, 2017); Istituto Italiano di Cultura, Montevideo (UY, 2017); LOCALEDUE, Bologna (IT, 2015).
L'OPERA È COMPOSTA DA DUE LASTRE DI METALLO INCISE CHE, COLLOCATE ALLE ESTREMITÀ NORD E SUD DEL BORGO, RACCOLGONO I PROGETTI DEGLI ABITANTI STESSI TRASFORMANDO IL PAESE IN UNA GRANDE PILA, UN AMPLIFICATORE DI IDEE, UN RITRATTO DI UN TEMPO, DI UN LUOGO E DI UNA COMUNITÀ
Toscolano è un piccolo borgo medievale di soli 66 abitanti, denso di storia e di fascino. Ha una splendida forma circolare ed è avvolto da mura fortificate risalenti al 1200 con affacci e terrazze su un panorama che permette allo sguardo di espandersi fino alle cime dei Monti Sibillini. Il Medioevo riecheggia in ogni passo, dalle piazzette ai vicoli, rimasti quasi del tutto intatti attraverso i secoli. Nell’unica strada di accesso il visitatore è accolto dalla minuscola Cappella della SS. Annunziata con importanti affreschi e una misteriosa croce ottagonale di origine cavalleresca. All’interno delle mura è presente la Chiesa di Sant’Apollinare con dipinti di rilievo nonché un organo dell'Ottocento e reliquie risalenti ai Cavalieri Templari. A Toscolano è nato Fra Faostino, illustre diplomatico e viaggiatore che nel XVII secolo ha intrattenuto i rapporti fra il Papato e il Sultanato di Costantinopoli, e a cui si deve il prezioso resoconto ‘Itinerario di Terra Santa’. Nel territorio si trova oggi il Centro Europeo di Toscolano, scuola di musica fondata da Mogol, il celebre autore di canzoni.
Tappa del ‘Cammino dei Borghi Silenti’ e riconosciuto come ‘Borgo Medievale del Viaggiator Cortese’, questo luogo è uno scrigno architettonico e appartiene ancora a quell’Umbria un po’ nascosta capace di regalare al visitatore il piacere della scoperta.