Nel campo del visibile, al di sopra della terra, è la storia infinita dell’uomo e delle sue migrazioni, è la perpetua ricerca dell’altrove. Nell’invisibile, sottoterra, o nel percepibile, nel linguaggio, non è che la causa materiale di tutte le cose, il principio. Il ciclico movimento dei popoli, che per aiutare o per rifugiarsi trasportano culture e lingue millenarie, e l’invisibile, seppur costante, deciso e vitale insinuarsi delle radici nella terra, sono messi in stretta relazione da Tong, la scultura in bronzo e acciaio corten di Lupo Borgonovo. Un’opera capace di spostare la natura del suo luogo, traslandola su piani inconsueti e trasformandola in forma e materia nuova, per riconoscersi nelle origini e nei principi della terra che oggi è lì ad ospitarla: Civita, paese fra le rocce. Della natura ci parla Lupo, non tanto perché con eterna bellezza domina Civita e si tramuta in architettura e paesaggio urbano, ma perché rappresenta l’arché, l’elemento primordiale, l’unica, vera realtà̀ che ci aiuta a difenderci dall’apparenza delle particolarità transitorie. Genesi e ciclicità che ritroviamo in OOO, il trittico di disegni ispirati alla tradizione artigiana albanese e sintetizzati nella ripetizione del segno infinito dell’ovale, in una metodica opera astratta generata dal suo lento muoversi nel tempo e radicarsi nello spazio.
A CIVITA ESPONGO DUE OPERE CHE SINTETIZZANO LA MIA PRATICA ARTISTICA E CHE PARLANO ENTRAMBE DI TRADIZIONE E DI RADICI. TONG È UNA FUSIONE IN BRONZO REALIZZATA A PARTIRE DAL CALCO DI UNA PORZIONE DI RADICI TRASLATA SU UN ASSE VERTICALE, UN OMAGGIO ALLA NATURA E ALL’INCONTRO DI CULTURE.
La pratica artistica di Lupo Borgonovo (Milano, 1985) esplora i piaceri della sperimentazione – con materia e forma – nella scultura e nel disegno. Ricerche sul campo, passeggiate, materiale d’archivio e storia, sfociano in combinazioni e associazioni di forme della natura, manufatti storici e oggetti del quotidiano, mescolando oggetti esistenti e immaginari, materie raffinate e grezze. Tra le personali più recenti: Aplomb, Museo del Novecento di Milano, nel 2020 e Zeester, Museo Civico di Castelbuono, nel 2019.
"OOO TONG" È UN TRITTICO DI DISEGNI CHE APPROFONDISCE IL LEGAME DEL PAESE CON LA PROPRIA DISCENDENZA ALBANESE
Civita è un borgo di 871 abitanti nella provincia di Cosenza, da cui dista 75km, in Calabria. Bandiera Arancione situata nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, è tra le storiche comunità albanesi d’Italia (arbëreshët): l’impronta orientale si evince soprattutto nelle sue chiese appartenenti alla circoscrizione della Chiesa cattolica italo-albanese dell’Eparchia di Lungro, e in alcune «case di Kodra», dal pittore albanese naturalizzato italiano Ibrahim Kodra, piccole abitazioni la cui facciata ricorda con evidenza la faccia umana.