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Raffaela Naldi Rossano
Belvì (NU), Sardegna
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Raffaela Naldi Rossano (Napoli, 1990) vive e lavora tra Napoli e Atene; si è laureata nel 2016 al Goldsmiths College di Londra. Il suo ultimo film WARP, 2022, parte della ricerca Partenope, è stato presentato a LIAF - Lofoten International Art Festival (NO, 2022), a cura di Francesco Urbano Ragazzi, e al Cinema Galleggiante di Venezia, a cura di TBA21 Academy e Barbara Casavecchia. Nel 2020 ha partecipato alla Quadriennale di Roma e tra le recenti mostre personali ricordiamo: Undomesticated Voices, doppia personale con Lara Damaso, Istituto Svizzero, Milano (IT, 2022); How She Spins, Damien and the Love Guru, Bruxelles (BE, 2022); I Confess, a cura di Chus Martinez, der TANK, Basilea (CH, 2019); Partenope, Aetopoulos, Atene (GR, 2019). Tra le mostre collettive: Spettri, Madre, Napoli (IT, 2022); Utopia Distopia: il mito del progresso partendo dal Sud, Madre, Napoli (IT, 2021); Non c'è tempo per godersi il sole, Fondazione Morra Greco, Napoli (IT, 2021); Onde tra noi, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarene (IT, 2020); Fare Deculturalizzazione, Museion, Bolzano (IT, 2019); Che i ponti brucino, Manifesta, Palermo (IT, 2018).

Belvì (NU)
Sardegna

Belvì è un comune della provincia di Nuoro di circa 600 abitanti, nel centro della regione montuosa della Barbagia. È situato alle pendici del Gennargentu lungo il monte Genna de Crobu, dove svetta il monte Pitz'e Pranu, un tacco calcareo appartenente all’oasi naturalistica SIC ‘Su de Maccioni-Texile di Aritzo’. Nonostante sia un piccolo centro che non ha mai superato i 1000 abitanti, in passato è stato il fulcro dell’economia di tutto il territorio barbaricino, grazie anche alla presenza della stazione ferroviaria. Nonostante l'impegno locale per contrastare le vulnerabilità sociali, consolidare il senso di appartenenza e incentivare uno sviluppo economico verso una prospettiva di tutela e sostenibilità integrale, il paese di Belvì - come moltissimi comuni sardi - soffre della crisi demografica, sintomo dell’isolamento, dell’inadeguatezza delle infrastrutture e della disoccupazione.Le tradizioni locali e il patrimonio umano, naturale, artistico e culturale del territorio rendono unico questo borgo, circondato da folti boschi di roveri, lecci, agrifogli e noccioli. La vicina Valle de S'Iscara è ricca di frutteti, rare essenze arboree, noci secolari e scorci di grande suggestione. Il Museo di Scienze Naturali di Belvì testimonia la notevole varietà della fauna e presenta collezioni di minerali e fossili. Appena fuori dal borgo si trovano numerose Domus de Janas, tombe preistoriche scavate nella roccia tipiche della Sardegna prenuragica, dove sono stati scoperti utensili e ceramiche che risalgono a un periodo storico compreso tra il Neolitico e l’epoca romana.