Raffaela Naldi Rossano
SERPENTINA. Per un mūsēum senza tempo
a cura di
Emanuela Manca
Belvì (NU), Sardegna
Condividi

“Egli rise e mi disse che era un animale immaginario, l'aspide o il basilisco, e che non conosceva nessun animale come quello che io descrivevo.”

Antonio Gramsci, Lettere dal carcere

Il progetto di Raffaela Naldi Rossano nasce dall’osservazione della collezione del futuro Museo di Scienze Naturali di Belvì e dalla lettura di uno scritto di Antonio Gramsci. L’elemento comune è il Gongilo, un piccolo sauro, un serpente con corti arti, protagonista di narrazioni tra scienza e credenza. La tradizione popolare infatti afferma che si nasconda sottoterra per trasformarsi in una creatura mostruosa e alata. Il Gongilo assume, per la sua natura ibrida, il ruolo di emblema dell’intera collezione, nata dal rigore scientifico e nutrita nel tempo da donazioni, nella zona liminare tra selezione tassonomica e accumulazione spontanea. Il serpente, simbolo di trasformazione o di rinascita, è ricorrente in diverse culture e in particolare è connesso al culto della Dea Madre, radicato in Sardegna sin dal Neolitico. Il principio femminile diventa elemento centrale dell’indagine artistica nel mito delle Janas, piccole creature magiche che abitavano i boschi, abili tessitrici e danzatrici, e della Dea Madre, divinità connessa alla natura, alla nascita e alla trasformazione. L’artista costruisce una narrazione che gioca fra rappresentazione e realtà, racconta un museo che esiste nell’immaginario della comunità ma ancora non è, vivo in una condizione atemporale. Il museo immaginato presenta visioni molteplici attraverso media differenti: la performance con le donne del coro del paese, le ceramiche che prendono la forma del Gongilo, i tessuti a telaio indossati durante la performance, il video, contenitore in cui convergono tutti gli elementi per trasformare la conoscenza tassonomica in un viaggio molteplice e complesso in cui gli animali sono presentati e innescano, tramite l’elemento femminile, nuove relazioni tra leggende locali e scienza. Il Gongilo, serpente in metamorfosi, è l’elemento magico, trasformativo, ibrido, che collega temporalità multiple, mito e realtà naturale. La performance simbolicamente riattiva conoscenze ancestrali e propizia un nuovo inizio per la comunità, fortemente segnata dal crescente spopolamento, a partire dall’elemento femminile rigeneratore.

Opera esposta:

Raffaela Naldi Rossano, SERPENTINA. Per un mūsēum senza tempo, 2023. Tessuto a telaio, ceramica, video, dimensioni variabili.
Stazione di Belvì – Aritzo, Belvì.

PARTENDO DA UNA LETTERA DAL CARCERE DI GRAMSCI SUL GONGILO ESPLORO L'ARCHETIPO DEL SERPENTE IN CHIAVE A-TEMPORALE ATTRAVERSO UN’INSTALLAZIONE DI VIDEO E SCULTURE CHE METTE A CONFRONTO LA SACRALITÀ DELLA NATURA CON LA COMUNITÀ DI BELVÌ, LE CONOSCENZE ORALI E SCIENTIFICHE NELL'INTENTO DI RIATTIVARE UN MUSEO DI SCIENZE NATURALI COME CONTENITORE DI NUOVE NARRATIVE

Raffaela Naldi Rossano (Napoli, 1990) vive e lavora tra Napoli e Atene; si è laureata nel 2016 al Goldsmiths College di Londra. Il suo ultimo film WARP, 2022, parte della ricerca Partenope, è stato presentato a LIAF - Lofoten International Art Festival (NO, 2022), a cura di Francesco Urbano Ragazzi, e al Cinema Galleggiante di Venezia, a cura di TBA21 Academy e Barbara Casavecchia. Nel 2020 ha partecipato alla Quadriennale di Roma e tra le recenti mostre personali ricordiamo: Undomesticated Voices, doppia personale con Lara Damaso, Istituto Svizzero, Milano (IT, 2022); How She Spins, Damien and the Love Guru, Bruxelles (BE, 2022); I Confess, a cura di Chus Martinez, der TANK, Basilea (CH, 2019); Partenope, Aetopoulos, Atene (GR, 2019). Tra le mostre collettive: Spettri, Madre, Napoli (IT, 2022); Utopia Distopia: il mito del progresso partendo dal Sud, Madre, Napoli (IT, 2021); Non c'è tempo per godersi il sole, Fondazione Morra Greco, Napoli (IT, 2021); Onde tra noi, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarene (IT, 2020); Fare Deculturalizzazione, Museion, Bolzano (IT, 2019); Che i ponti brucino, Manifesta, Palermo (IT, 2018).

L'OPERA NASCE DALL’OSSERVAZIONE DELLA COLLEZIONE DEL FUTURO MUSEO DI SCIENZE NATURALI DEL BORGO E RACCONTA UN MUSEO CHE ESISTE NELL’IMMAGINARIO DELLA COMUNITÀ, IN UNA CONDIZIONE ATEMPORALE

Belvì (NU)
Sardegna

Belvì è un comune della provincia di Nuoro di circa 600 abitanti, nel centro della regione montuosa della Barbagia. È situato alle pendici del Gennargentu lungo il monte Genna de Crobu, dove svetta il monte Pitz'e Pranu, un tacco calcareo appartenente all’oasi naturalistica SIC ‘Su de Maccioni-Texile di Aritzo’. Nonostante sia un piccolo centro che non ha mai superato i 1000 abitanti, in passato è stato il fulcro dell’economia di tutto il territorio barbaricino, grazie anche alla presenza della stazione ferroviaria. Nonostante l'impegno locale per contrastare le vulnerabilità sociali, consolidare il senso di appartenenza e incentivare uno sviluppo economico verso una prospettiva di tutela e sostenibilità integrale, il paese di Belvì - come moltissimi comuni sardi - soffre della crisi demografica, sintomo dell’isolamento, dell’inadeguatezza delle infrastrutture e della disoccupazione.Le tradizioni locali e il patrimonio umano, naturale, artistico e culturale del territorio rendono unico questo borgo, circondato da folti boschi di roveri, lecci, agrifogli e noccioli. La vicina Valle de S'Iscara è ricca di frutteti, rare essenze arboree, noci secolari e scorci di grande suggestione. Il Museo di Scienze Naturali di Belvì testimonia la notevole varietà della fauna e presenta collezioni di minerali e fossili. Appena fuori dal borgo si trovano numerose Domus de Janas, tombe preistoriche scavate nella roccia tipiche della Sardegna prenuragica, dove sono stati scoperti utensili e ceramiche che risalgono a un periodo storico compreso tra il Neolitico e l’epoca romana.

Si ringrazia: Maurizio Bosa, Andrea Bagnato, Michele D'Aurizio, Micaela Deiana, Luigi Fassi, Fabio Frau, Giangavino Pazzola, Luca Spano, Cooperativa Tessile Artigiana Su Marmuri di Ulassai, Coro Stella Splendens di Belvì e tutti coloro che hanno contribuito al progetto