Giungendo a Santa Severina, mentre si percorrono gli ultimi tornanti prima di raggiungere le mura, si scorge il borgo medievale da lontano, arroccato su un colle. Questa visione potente e sempre inattesa restituisce l’immediata sensazione di trovarsi in un luogo fuori dal tempo.
E proprio il tempo e la relazione che con esso hanno le persone nel corso della propria vita, è tema centrale nella ricerca artistica di Mohsen Baghernejad Moghanjooghi.
A Santa Severina Mohsen ha dato vita a tre opere in cui la parola scritta diventa materia e, attraverso le diverse lingue, si piega alle esigenze espressive dell’artista.
Accade è uno stimolo alla riflessione sul cambiamento climatico e sull’indeterminatezza della nostra percezione del tempo in cui questo sta avvenendo. Qui la parola “Accade” rimanda ad un tempo continuo e indefinito, un richiamo all’attenzione su un accadimento che non può essere ignorato e che riguarda tutti e tutto, anche un borgo fiabesco come Santa Severina, sospeso nella sua piccola dimensione quotidiana; eppure, anch'esso esposto all’impatto di queste trasformazioni di enorme portata.
BellƏ, proiettile è una riflessione sulla bellezza come risultato della stratificazione culturale e dell’alternanza fra i popoli. Qui l’artista sfrutta l’impercettibile differenza grafica fra le due parole incise in lingua farsi, differenza rappresentata soltanto da un punto, per suggerire un legame profondo fra due concetti apparentemente lontani.
Il pavimento in marmo nasce da una conversazione epistolare del 2017 tra Mohsen e l’artista Lawrence Weiner, uno dei pionieri del movimento concettuale degli anni '60 e '70. Il testo inciso riporta integralmente una risposta di Weiner in questo scambio di email incentrato proprio sulla relazione fra uomo e tempo. Tale risposta ha cambiato per sempre l’idea del Tempo dell’artista iraniano e influenzato in maniera determinante la sua ricerca.
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Opere permanenti:
01. Mohsen Baghernejad Moghanjoogh, Accade, 2023. Incisione su muro, dimensioni variabili.
Piazza Campo 21, Santa Severina (KR)
02. Mohsen Baghernejad Moghanjoogh, BellƏ, proiettile, 2023. Incisione su muro, dimensioni variabili.
Corso de Risio n°6, Santa Severina (KR)
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03. Mohsen Baghernejad Moghanjoogh, Senza titolo, 2023. Incisione su pavimento in marmo, 50mq circa.
Castello di Santa Severina, Piazza Campo, Santa Severina (KR)
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SANTA SEVERINA È CARICO DEI DISEGNI DI SOPRAVVIVENZA DEL TEMPO, QUINDI È STORIA; È LA STORIA CHE DÀ SENSO A QUELLO SCOGLIO, MA IL TEMPO SENZA DI NOI NON ESISTE
Mohsen Baghernejad Moghanjooghi (Teheran, 1988) vive e lavora a Torino, dove ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti. Si trasferisce in Italia nel 2011, dopo aver lavorato per cinque anni nella sua città natale come assistente in uno studio di architettura. Successivamente comincia a lavorare come disegnatore di tessuti per uno studio di Como. Partecipa a mostre personali e collettive, oltre a residenze artistiche in Italia. Tra le più recenti: PerPIRUZ, associazione Bastione (TO, 2021); Dalle 5:00 alle 7:00, Raffaella De Chirico Arte Contemporanea (MI, 2021); Paesaggi Personali, ME Vannucci art gallery (PT, 2021); It’s Cause and Cure, ARS SPACE (TO, 2021).
L'ARTISTA REALIZZA L’INTERVENTO "D'IO, BIO" COMPOSTO DA TRE OPERE IN CUI LA PAROLA SCRITTA DIVENTA MATERIA E SI PIEGA ALLE SUE ESIGENZE ESPRESSIVE
Di origini bizantine, Santa Severina conta circa 2.500 abitanti. Arroccata su un’altura rocciosa che domina la Valle del Neto, a metà tra il mare Ionio e i monti della Sila, racconta un’illustre storia millenaria intrecciata da celebri personaggi del potere temporale e spirituale. Centro del paese è il Castello dove sono visitabili i musei archeologici con reperti di antiche popolazioni autoctone, della colonizzazione greca d’occidente e delle presenze bizantine, normanne, sveve, angioine, aragonesi e feudali.Nell’antica cisterna bizantina del castello si trova la nuova Enoteca comunale Valle del Neto: un’importante vetrina del territorio che presenta le aziende vitivinicole bagnate dal leggendario fiume Neto. Il castello domina su Piazza Campo dove si affacciano maestosi la Cattedrale di impianto romanico e il Palazzo Arcivescovile con il Museo Diocesano di Arte Sacra, autentico scrigno di bellezze storico-artistico che tramanda la storia della metropoli bizantina istituita alla fine del IX secolo. Sulla stessa piazza regna solenne il Battistero, il più antico monumento ecclesiastico aperto al culto in Calabria, gioiello dell’arte bizantina del VII/IX secolo. La bellezza del paese, curato e armonioso e con un patrimonio ambientale unico, non si esaurisce nei suoi monumenti: offre infatti una delle aree SIC (Siti di Importanza Comunitaria) del Marchesato di Crotone e Monte Fuscaldo e fa da spartiacque fra le valli dei fiumi Tacina e Neto.