L’intervento di Jem Perucchini si articola in una serie di opere pittoriche realizzate per alcuni luoghi di Battaglia Terme, nei quali si immergono attraverso strutture espositive che reinterpretano la tipologia delle edicole votive. Realizzate in materiale specchiante, esse inglobano e replicano il mondo circostante, costituendo un luogo eterotopico che attiva connessioni tra spazi e tempi diversi. Attraverso la ripresa di elementi tratti dal mito classico, l’artista si propone di innescare un dialogo, attraverso la trasfigurazione fantastica di temi universali a partire da alcune peculiarità del borgo. Proteo è il vecchio oracolo che a mezzogiorno riemerge dal mare per riposare in qualche grotta, assumendo ogni volta una forma diversa per camuffarsi: trova rifugio nello storico quartiere di Ortazzo, cuore della vita fluviale del borgo. Tiresia, condannato alla mutevolezza di genere, consuma la propria transizione di fronte allo stabilimento termale INPS costruito durante il Ventennio e oggi inattivo. Dioniso, divinità̀ dalla multiforme natura maschile e femminile, animalesca e divina, tragica e comica, consuma il delirio mistico lungo il sentiero Ferro di Cavallo che attraversa le cave di trachite dismesse sui colli intorno a Battaglia.
LA RILETTURA DELLE EDICOLE VOTIVE INNESCA UN’IBRIDAZIONE TRA IL MITO, ESPLORAZIONE DI UNA CONOSCIBILITÀ MOBILE E CONDIVISA, E LA STORIA DI BATTAGLIA TERME, CARATTERIZZATA DA UNA CONTINUA TRASFORMAZIONE E REINVENZIONE
Jem Perucchini (Tekeze, Etiopia, 1995) da sempre studioso di antropologia culturale, si interroga sulla relazione tra le immagini, i monumenti e gli oggetti divenuti nel tempo simbolici per la società, i feticci posti in relazione con il singolo individuo. Di recente diplomatosi in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, ha vinto il “Premio Equita private banking per Brera” nel 2018.
CIASCUN INTERVENTO ENTRA IN DIALOGO CON L’AMBIENTE CIRCOSTANTE ATTRAVERSO LA RIPRESA DI TOPOI SOPRAVVISSUTI SINO A OGGI
Battaglia Terme è un borgo di 3.872 abitanti nella provincia di Padova, da cui dista 20km, in Veneto. Borgo fluviale della bassa padovana sorto nel 1200, tutto qui è in relazione con l’acqua: vi era un Mulino, una Cartiera, la segheria e l’officina del maglio. Il Museo della Navigazione Fluviale conserva oltre 4000 reperti; la grotta termale naturale del Colle di S. Elena era nota già in epoca longobarda. In paese sorgono importanti Ville, il Castello del Catajo del ‘500 e la Villa Emo-Selvatico del ‘600.