Aymen Mbarki
Il versetto del mare
a cura di
VOGA Art Project - Nicola Guastamacchia e Flavia Tritto
Sammichele di Bari (BA), Puglia
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Nel cuore di Sammichele di Bari, Aymen Mbarki intreccia la propria ricerca artistica con la storia stratificata del paese, ricca di migrazioni, accoglienza e trasformazioni. Fondato nel 1608 dal mercante ebreo-portoghese Michele Vaaz e popolato da profughi slavi in fuga dalle invasioni ottomane, il borgo pugliese custodisce una memoria plurale, che risuona in profondità nel lavoro dell’artista.
Ispirato dalle numerose porte murate che punteggiano il centro storico — segni inermi di accessi promessi o negati, dimenticati o mai compiuti — Mbarki realizza un portale metafora di soglie interiori e collettive. Come scrive Octavio Paz, “Tutto è porta. Basta la lieve pressione d’un pensiero”, così l’artista tunisino invita ad oltrepassare le barriere del quotidiano aprendo un varco verso la contemplazione, la riflessione e la fantasia.
L’opera si compone di una lastra di plexiglass incisa al laser con simboli, segni e scritture appena percettibili, incastonata in una cornice di ferro dalle linee arabeggianti tipiche delle medine nordafricane. Radicati in storie e mitologie mediterranee, questi segni incisi in bianco sono evocatori di epifanie, memorie collettive e suggestioni poetiche. La superficie semitrasparente del plexiglass richiama quella del mare (Mediterraneo): porta immensa, soglia fluida e mutevole, accogliente o fatale. L’opera si fa così non solo valico visivo e simbolico, ma anche spazio di riflessione politica dedicata ad urgenti questioni contemporanee. Il titolo, Il versetto del mare (Hizb al-Bahr), si ispira ai versi del mistico Abu Al Hassan Al Chaduli, che invocava il mare come spazio di protezione, meditazione e rivelazione. Come i marabutti, sentinelle spirituali e accoglienti che abitavano le coste nordafricane con occhi vigili e braccia aperte, Mbarki invita a ripensare il Mediterraneo non come linea di frattura ma come orizzonte comune, spazio condiviso di memoria, incontro e speranza: soglia da attraversare con la lieve forza del pensiero.


Opera:
01.
Aymen Mbarki, Il versetto del mare, 2025, incisione su plexiglass, ferro, 250 x 130 x 5 cm
Piazza Caracciolo, Sammichele di Bari (BA)
L'opera è collocata in zona ZTL nel centro antico del borgo


QUESTA PORTA NON È SOLO UN PASSAGGIO PER EVADERE DAL NOSTRO MONDO, MA UNA SOGLIA D’ACCESSO PER CREARNE UNO NUOVO. EVOCA LA NOSTRA STORIA CONDIVISA SUPERANDO LE PERTURBAZIONI E GLI SCONTRI DEL NOSTRO TEMPO, RIAFFERMANDO POETICAMENTE IL NOSTRO POTENZIALE DI CONNESSIONE E RINASCITA.


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Aymen Mbarki è un artista visivo autodidatta la cui pratica si distingue per una profonda sensibilità verso le poetiche e le politiche del linguaggio e della mitologia. A cinque anni si è imbattuto in una riproduzione di Saturno che divora i suoi figli di Goya: un incontro rivelatore che ha segnato radicalmente il suo approccio all’arte. Le sue composizioni graficamente minimali e le linee pittoriche, che oscillano tra astrazione figurativa, teatralità e scrittura asemica, catturano l’essenza di gesti umani spontanei e intimi. Il suo lavoro costruisce un dialogo tra materiale e movimento, pattern e sperimentazione, traendo ispirazione dalla poesia, dalla letteratura, dalla mitologia greca e dalla tragedia teatrale.
La sua prima mostra collettiva si è tenuta nel 2019 alla Biblioteca Nazionale di Tunisi. Da allora ha preso parte a numerose personali e collettive, tra cui: Sun Rays and Tiny Cubes, Selma Feriani Gallery, Tunisi (TN, 2024); Za'ir – Ruggito, VOGA Art Project, Bari (IT, 2024); Hirafen: Talan l’Expo, a cura di Ludovic Delalande e Nadia Jelassi, Tunisi (TN, 2023); Letters to Ovid, Yosr Ben Ammar Gallery, Marsa (TN, 2021); Galerie A. Gorgi, Tunisi (TN, 2021); Yosr Ben Ammar Gallery, Tunisi (TN, 2020). Ha inoltre partecipato a residenze e fiere internazionali, tra cui: L’atelier Selma Feriani – Drawing as an Installation, Tunisi (TN, 2023); Liste Art Fair, Basilea (CH, 2024); Cape Town Art Fair (ZA, 2022, 2023).

Sammichele di Bari (BA)
Puglia

Sammichele di Bari sorge nell’entroterra barese, tra vigne, uliveti, ciliegi e mandorli, nella zona della Lama Diumo, parte del reticolo idrografico di Lama San Giorgio. Le sue origini risalgono all’età del Bronzo, ma il borgo attuale fu fondato nel 1609 dal nobile portoghese Michele Vaaz. Il primo nucleo, con 87 case, sorse attorno alla torre Centuriona, oggi Castello Caracciolo e sede del Museo della Civiltà Contadina.Ribattezzato Casale San Michele nel 1619, fu feudo dei Caracciolo fino al 1806. Il centro storico conserva i “vignali”, piccole abitazioni in pietra imbiancati a calce e adornati da viti rampicanti sull’uscio. Un altro elemento della tradizione sono le maschere apotropaiche scolpite in pietra locale che raccontano antiche credenze popolari.
Il turismo enogastronomico è trainato dalla “zampina”, celebrata con una sagra dal 1967, e dalla focaccia a libro, presidio Slow Food.Famoso il Carnevale con i “festini”, danze in maschera regolate da antiche tradizioni, riconosciuti dal Ministero della Cultura, come fenomeno storico e identitario.


Si ringrazia: il Sindaco Lorenzo Netti, la Vice Sindaca Catia Giannoccaro, l’Assessore alla Cultura Luigi Dionisio, l'Amministrazione Comunale tutta e l'Associazione Culturale "InCAnT”.
VOGA Art Project

Co-diretta da Nicola Guastamacchia e Flavia Tritto, VOGA Art Project è un’organizzazione no profit dedicata alla ricerca, produzione e valorizzazione dell’arte contemporanea in Puglia. Dal 2021 organizza mostre, residenze, talk e laboratori, unendo a una programmazione internazionale l’opportunità per artiste e artisti e organizzazioni locali di divulgare il proprio lavoro. Il nome dell’organizzazione – un’esortazione a navigare insieme – definisce l’orizzonte critico del progetto e la volontà di affermarsi come centro per l’arte contemporanea a Bari, nel cuore del Mediterraneo. Per Una Boccata d’Arte in Puglia, ha curato i progetti di Simone Bacco a Spinazzola (2022), di Evita Vasiljeva a Maruggio (2023) e Emanuele Marullo a Poggiorsini (2024).