Inaugurazione: domenica 29.06.2025, h 18.30, Parco Cerriolo
Via Circonvallazione Nord, Custonaci (TP)
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Nel paesaggio frammentato di Custonaci, MANGIATUTTO di Nicola Martini indaga il rapporto tra estrazione, materia e memoria. Due blocchi di Perlato Siciliano, residui di cava, sono sottoposti a un’erosione estrema con frese a tazza, fino al limite del collasso. La pietra, da scarto industriale, si trasforma in corpo simbolico, archivio del tempo geologico. Ogni perforazione è un varco nel tempo, un gesto rituale che svela la memoria silenziosa della materia. L’opera coinvolge le maestranze locali, custodi della conoscenza della pietra come organismo vivo, leggendo le sue vene, suoni e fratture. Il vuoto scolpito diventa presenza, memoria e meditazione sulla durata. MANGIATUTTO abita lo spazio sottratto, lo rende visibile, trasformando lo scarto in soglia tra geologia e storia, tra il gesto umano e il divenire silenzioso della terra.
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Opere:
01. Nicola Martini, MANGIATUTTO (1), 2025, Perlato di Sicilia, Diaspro rosso, 140 x 134 x 161 cm, Parco Cerriolo, via Circonvallazione Nord, Custonaci (TP)
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02.Nicola Martini, MANGIATUTTO (2), 2025, 120 x 140 x 150 cm, Parco Cerriolo, via Circonvallazione Nord, Custonaci (TP)
Custonaci (TP)
29.06.2025
Parco Cerriolo Via Circonvallazione Nord
16:30
OGNI CENTIMETRO DI MATERIA LITICA È UN MAPPALE IN GRADO DI RIVELARCI LA SUA STESSA PRESENZA IN ERE PRIVE DI PRESENZA ANTROPICA, ERE ANTECEDENTI L’IO PENSO. L’OPERA, CON LA SUA MOLTITUDINE DI PERFORAZIONI, VUOLE PORTARCI NEL SOTTRATTO, NEL VOLUME ASPORTATO E RICOLLOCATO, UN PONTE FRA MEMORIA LAPIDEA E UMANA.ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ
Nicola Martini (Firenze, 1984) vive e lavora a Milano. La sua pratica scultorea si fonda su vari processi di destrutturazione e su un approccio filosofico orientato all’oggetto. Le sue opere – realizzate con liquidi organici e inorganici, minerali, metalli, plastiche, materiali d’archivio o di recupero – riflettono una ricerca sulla storia, sulla durata del tempo e sulla percezione. Le sue installazioni sono pensate come spazi di esperienza, in cui il pubblico è invitato a confrontarsi con questi temi.
Nel 2024 ha vinto l’Henraux Sculpture Prize e nel 2021 ha ricevuto il Pollock-Krasner Foundation Grant. Tra le mostre personali: 1669, Clima, Milano (IT, 2024); Testimone Perpetua, Toast, Firenze (IT, 2022); Appunti dall’Inframezzo, Clima, Milano (IT, 2021); And welded skin, Galerie Philipp Zollinger, Zurigo (CH, 2020); Molten, Dittrich & Schlechtriem, Berlino (DE, 2018); The Sober Day, kaufmann repetto, New York (US, 2015); Sippe, kaufmann repetto, Milano (IT, 2013); Nervo Vago, Museo Marino Marini, Firenze (IT, 2012). Ha preso parte a numerose collettive, tra cui: Henraux Sculpture Prize, Fondazione Henraux, Querceta (IT, 2024); Panorama, a cura di Cristiana Perrella, L’Aquila (IT, 2023); La Collezione Impermanente, a cura di Lorenzo Giusti, GAMeC, Bergamo (IT, 2021); Performativity, Centrale Fies, Dro (IT, 2020); #80|#90, a cura di Pier Paolo Pancotto, Villa Medici, Roma (IT, 2019); Black Hole, GAMeC, Bergamo (IT, 2018); Intuition, a cura di Axel Vervoordt e Daniela Ferretti, Palazzo Fortuny, Venezia (IT, 2017); A occhi chiusi, gli occhi sono straordinariamente aperti, a cura di Luca Lo Pinto, Quadriennale di Roma (IT, 2016).
Affacciato sulla baia di Cornino e incorniciato tra il Monte Cofano e il Monte Erice, il borgo di Custonaci offre uno dei paesaggi più affascinanti della Sicilia occidentale. Le sue acque cristalline, le falesie calcaree e la macchia mediterranea fanno da sfondo a un territorio dove la natura dialoga con la storia. La Riserva Naturale di Monte Cofano è un autentico scrigno di biodiversità, mentre le grotte preistoriche, come la celebre Grotta Mangiapane, raccontano un passato millenario, oggi restituito alla vita grazie al museo e al presepe vivente.
Nel centro del paese, il Santuario di Maria Santissima di Custonaci custodisce una preziosa tavola del 1521 e accoglie ogni anno, ad agosto, il suggestivo Sbarco della Madonna, una rievocazione tra fede e tradizione. La devozione si intreccia all’arte, tra altari barocchi, sculture lignee e pitture sacre.
Custonaci è anche terra di sapori autentici, dove il couscous di pesce, le busiate al pesto trapanese e i dolci della tradizione, come le celebri spince, si accompagnano a vini locali e prodotti dell’entroterra. Cuore economico della zona è il Perlato di Sicilia, pregiato marmo esportato in tutto il mondo, che racconta una lunga storia di maestria artigiana e orgoglio locale
Giulia Monroy (Palermo, 1990) si laurea in Progettazione degli spazi espositivi e allestimenti museali presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Si occupa di produzione nel campo delle arti visive. Dal 2017 al 2023 è assistente di galleria da Francesco Pantaleone e dal 2021 al 2024 assistente curatoriale e gestionale per ZACentrale, Fondazione Merz. Collabora anche con ruber.contemporanea e Fondazione Ghenie Chapels. Nel 2024 fonda studio moy, progetto che offre visite guidate negli studi d’artista a Palermo.Per una Boccata d’Arte in Sicilia, ha curato i progetti di Ella Littwitz a Pollina (2023) e di Nicola Baratto & Yiannis Mouravas a Sant’Angelo Muxaro (2024).