Agnese Spolverini
Per riconoscerti nel buio
a cura di
Andrea Croce
Abbateggio (PE), Abruzzo
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In Per riconoscerti nel buio ci sono tante storie; tutte interconnesse. C’è la storia di una miniera, ci sono le storie di tanti lavoratori e lavoratrici dimenticati, c’è la materia oscura, il bitume, che in questa occasione rianima le vie del centro di Abbateggio; ed infine c’è l’animo di un fantasma gentile, Vincenzo Di Paolo, che ci accompagna alla scoperta di un luogo sconosciuto e ostile, che, nonostante sembri una realtà di pochi, si lega a una storia collettiva, radicata nel passato ma che ci parla anche del nostro presente. Percorrendo la via centrale del borgo, le colate di lattice, evocano le colate di bitume delle miniere e scandiscono il percorso da seguire. Scendendo verso il centro storico, all’incrocio tra via del Carmine e via Breda, un arco a tutto sesto si affaccia sul panorama, indirizzando lo sguardo verso il territorio che ospita le miniere. Nell’arco, il buio e la luce si incontrano, la citazione che corona l’arcata fa riferimento al sentimento di solidarietà che esisteva tra i lavoratori: è un invito, come recita la scritta, a riconoscere l’altro nel buio, proprio come per necessità si trovavano a fare i minatori. La Ciammarichella, la strada che i minatori percorrevano di notte per risalire la montagna e tornare ad Abbateggio, era illuminata dalle lanterne che, come lucciole, illuminavano il bosco. Alla fine del tragitto un passaggio artificiale, a forma di tunnel, trasporta nella penombra, ma, come in una notte d’estate, ci si ritrova contornati da un cielo stellato.

Opere permanenti:

Agnese Spolverini, Per riconoscerti nel buio, 2021, installazione, alluminio forex, led.

Abbateggio (PE), Abruzzo

LA SIMPATIA – ETIMOLOGICAMENTE SENTIRE INSIEME – PERMETTEVA AI MINATORI DI SOPRAVVIVERE IN MINIERA, IL SENTIRE DI OGNUNO ERA ALLO STESSO TEMPO IL SENTIRE COLLETTIVO. "PER RICONOSCERTI NEL BUIO" È UN PROGETTO DIFFUSO CHE DESIDERA CREARE VICINANZA ANZICHÉ LONTANANZA, PER TRASFORMARE ANCHE IL BUIO IN UN RIFUGIO IN CUI POTER ACCOGLIERE L’ALTRO

Agnese Spolverini (Viterbo, 1994) realizza un intervento in situ nel borgo di Abbateggio, in Abruzzo. il suo lavoro si basa su una continua reinterpretazione giocosa con gli oggetti del mondo con cui si relaziona. Un sfera di emozioni - con la sua complessità, confusione e fluidità – funge sempre da vettore di significati nelle sue installazioni. Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Urbino, nel 2020 partecipa a Supercall a Pietrasanta, e all’XI edizione del Combat Prize a Livorno, dove vince il premio Art Tracker.

LA CIAMMARICHELLA, LA STRADA CHE I MINATORI PERCORREVANO DI NOTTE PER RISALIRE LA MONTAGNA E TORNARE AD ABBATEGGIO ERA ILLUMINATA DALLE LANTERNE CHE, COME LUCCIOLE, ILLUMINAVANO IL BOSCO

Abbateggio (PE)
Abruzzo

Abbateggio è un borgo di 392 abitanti nella provincia di Pescara, da cui dista 40km, in Abruzzo. Sorge ai piedi della Montagna Madre, caratteristici i Tholos, case di pietra a secco utilizzate in passato come ricovero di pastori e greggi. Insieme all’ulivo, il farro ha rappresentato in passato il sostentamento degli abitanti che, da circa vent’anni, hanno dedicato a questo antico cereale una festa che ogni anno richiama una moltitudine di turisti. Forte è nel paese la sensibilità verso l’arte, essendo stata per svariati anni scenario privilegiato di concorsi di pittura estemporanea, ed essendo tuttora palcoscenico del Premio letterario «Parco Majella».

Si ringraziano Silvia Tontodonati, Patrizia Simone, Gabriele Di Pierdomenico, Dino Di Cecco, Valerio Di Paolo, Adamo D’Alessandro, Ass. Anziani «Jo Danese», Pro Loco, Compagnia dell’Abate, Ass. culturale «Alle falde della Majella», Ass. «Artisti abruzzesi Lejo», Ass. «Abbad a te», Compagnia del Sant’Antonio e Tutti i volontari; le strutture ricettive: La casa dalle finestre blu, La quercia, Borgo Majella, Case catalano, Antiche dimore, Colle della selva, Sapori di Bea, Il portone, La ginestra, Masseria Majella; i punti ristoro: Abbacaffé, Pizzeria _ 11 marzo, Ristorante Col di Gotte.