Fabrizio Bellomo
Albori è destinata a scomparire?
a cura di
Chiara D'Amico
Albori - fraz. di Vietri sul Mare (SA), Campania
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Il progetto diffuso di Fabrizio Bellomo per il borgo di Albori nasce a partire da un interrogativo e da un dialogo con gli abitanti del posto. Questo si compone di 5 micro-progetti in cui sono state orchestrate anime differenti tra loro, con lo scopo di rafforzare l’identità̀ del paese e di far riemergere il racconto di alcune tradizioni. Per questo progetto sono state attivate una serie di collaborazioni con alcuni artigiani e maestranze sia locali che di Vietri sul Mare.

ICONOGRAFIA DELLA SAGRA nasce dall’idea di voler diffondere e conservare nella memoria la tradizionale “Sagra de’ palle e ciuccio”, facendo dono agli abitanti e non solo, di 200 piatti, disegnati con Giancarlo Solimene, su cui è raffigurata una mula abbigliata con delle zucche come attributi maschili, simbolo della storica festa. Dalle storie raccontante dagli abitanti e soprattutto con l’aiuto di Michele, Maria e Amalia, che possono essere considerati co-autori del progetto, è nato GLI SCAGNANOME. Si tratta di targhe di toponomastica in ceramica con i soprannomi di vecchi abitanti che vivevano in case prive di indirizzi precisi né segnaletiche, e che sono diventati indentificativi di un luogo specifico.

Con gli altri tre progetti l’artista ha voluto sottolineare le contingenze contemporanee che mettono completamente in discussione il borgo e quel che rimane della sua struttura sociale novecentesca e precedente. LA CASA DI MARIA è un mini documentario fruibile tramite QR code davanti alla casa un tempo abitata dalla signora Maria e i suoi figli, la quale tuttora ne parla con nostalgia e malinconia.

HOTEL FUENTI è una insegna LED realizzata in collaborazione con Rosa Musco. La scritta rimanda alla nota storia dell’Amalfitana Hotel, che veniva comunemente chiamato “Hotel Fuenti” e da cui e per cui nacque la terminologia Ecomostro. DIMENTICARE I PROPRI ANTENATI SIGNIFICA ESSERE UN RUSCELLO SENZA FONTE realizzato in collaborazione con Emilio Pellegrino, è un’opera di risanamento di una struttura preesistente lasciato in stato di abbandono presso la cosiddetta “sorgente del Cesare”.

Scarti di piastrelle in ceramica ora rivestono la panchina e la fontana. Qui si legge il proverbio cinese del titolo dell’opera.

Opere permanenti:

01. Fabrizio Bellomo, Gli Scagnanone, 2022, installazione diffusa 13 targhe in ceramica dipinta realizzate in collaborazione con Ceramica Artistica Solimene, 20 x 30 cm ognuna

Via Piliero, 39, Albori (SA)

02. Fabrizio Bellomo, La casa di Maria, 2022, mini documentario realizzato con Fricciarella Film, 10’ codice qr

03. Fabrizio Bellomo, Dimenticare i propri antenati significa essere un ruscello senza fonte, 2022, Fonte del Cesare restaurata con ritagli di piastrelle in ceramica, realizzata in collaborazione con Emilio Pellegrino.

ALBORI È DESTINATA A SCOMPARIRE È UNA DELLE FRASI CHE MI SONO STATE RIPETUTE DURANTE I MIEI GIORNI IN COSTIERA. IO NON LO SO SE ALBORI SCOMPARIRÀ O SE È GIÀ SCOMPARSA, SO SOLAMENTE CHE ANCHE ALTRE FRASI MI SONO RIMASTE IMPRESSE, COME I TROLLEY QUI D'ESTATE VANNO E VENGONO... O LE LAMENTELE RIGUARDO AL POTENZIAMENTO DEI BUS TURISTICI ESTIVI CHE COLLEGANO ALBORI ALLA VICINA VIETRI SUL MARE E CHE IN INVERNO INVECE SCARSEGGIANO... E NOI SIAMO I CHIÙ SCIEM

Fabrizio Bellomo (Bari, 1982) vive e lavora a Bari. È un artista multidisciplinare, regista, curatore e scrittore che svolge la sua ricerca in modo ibrido e sperimentale. Il suo approccio all’arte è ampio: lavora con materiale d’archivio e storico, video e installazioni pubbliche. La sua arte passa dal mondo reale a quello digitale. I suoi lavori sono stati esposti in mostre personali e collettive, attraverso progetti pubblici, festival cinematografici e presentazioni. Ha partecipato al 39° Torino Film Festival; 38° Torino Film Festival; Padiglione Italia alla 16° Biennale di Architettura di Venezia. Ha collaborato con Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, La Repubblica, MuFoCo, Apulia Film Commission e ICCD. Ha esposto i suoi lavori al MACRO – Roma; Triennale di Milano; KCB – Belgrado; Fundaciò Enric Miralles – Barcellona; Galeria Fab – Tirana; IIC – Tokyo. Ha pubblicato libri e saggi d’artista per Postmedia Books – Milano; Centro Di – Firenze; Quinlan edizioni – San Severino Marche. Ha vinto numerosi premi e borse di studio tra cui: Premio Speciale della Giuria al 39° Torino Film Festival (Italiana.doc); Italian Council 10; Inside Art Award al Talent Prize 10 e Miglior Film al 39° Bellaria Film Festival. Il suo lavoro fa parte di collezioni pubbliche e private tra cui: MuFoCo Milano; ICCD Roma; Simmons & Simmons Art Collection Londra/Milano; NCTM e l’arte Milano.

DA UN INTERROGATIVO E DA UN DIALOGO CON GLI ABITANTI DEL POSTO NASCE IL PROGETTO DI FABRIZIO BELLOMO, CON LO SCOPO DI RAFFORZARE L’IDENTITÀ DEL PAESE E DI FAR RIEMERGERE IL RACCONTO DI ALCUNE TRADIZIONI

Albori - fraz. di Vietri sul Mare (SA)
Campania

Albori è un piccolo borgo, frazione di Vietri sul Mare, abitato da circa 300 abitanti. Sospeso tra mare e monti, sorge di fronte al suggestivo monte Falerio, e allo stesso tempo gode di una vista panoramica sul Golfo di Salerno. Le fonti storiche poco informano sulle origini. Intorno al Mille tutto il territorio vietrese era scarsamente abitato. Grazie alla concessione di terre da parte dei principi longobardi a famiglie amalfitane ed atranesi e di origine nordica, e alla successiva colonizzazione promossa dal Monastero della SS. Trinità̀ di Cava, il territorio andò̀ popolandosi in una miriade di casali che sorsero autonomi da Salerno e dalla Badia di Cava. Albori oggi appare come un agglomerato di case intonacate di bianco, disposti su più̀ livelli e collegate da strette viuzze percorribili a piedi o con i muli, ancora oggi utilizzati per il trasporto di materiali. Nel cuore del borgo sorge la chiesa parrocchiale dedicata a santa Margherita di Antiochia. All’interno dell’edificio sacro sono custodisti gli affreschi di scuola napoletana, che vanta tra gli esponenti il decoratore barocco Francesco Solimena (1657-1747). Nella torretta di villa Guariglia sorge il Museo della Ceramica dove sono raccolti reperti della ceramica vietrese dal Settecento alla prima metà del Novecento.

Si ringraziano la Regione Campania, Giovanni De Simone - Sindaco, i Consiglieri comunali Daniele Benincasa e Salvatore Pellegrino, Vittorio Mendozzi, la Pro Loco di Vietri sul Mare, Andrea Carmine De Simone, l'associazione Albori 2000. Gli artigiani e coloro che hanno collaborato alla realizzazione del progetto: Ceramica Artistica Solimene, Rosa Musco, Emilio Pellegrino e la casa di produzione Friccicarella film di Graziana di Santo. Inoltre si ringraziano Enzo Santoriello, Lucio Liguori e tutta la comunità di Albori, in particolar modo Michele Avallone, Maria Del Pizzo e Amalia Ferrara.