Beatrice Celli
La Camminata dei Corpi Salienti
a cura di
Camilla Pinoli
San Sebastiano Curone (AL), Piemonte
Condividi

In paese si racconta che tempo fa il suono più diffuso per le strette vie del centro era il rumore stanco degli zoccoli dei muli. Giorni, settimane e mesi di lungo viaggio, erano necessari per trasportare la vita da una città all’altra e scambiare merci preziose per le articolate vie del sale, tessendo quello che oggi è il patrimonio culturale delle Quattro Province.
La Camminata dei Corpi Salienti dell’artista Beatrice Celli ripercorre alcuni luoghi significativi di queste antiche vie, testimoni della connessione tra culture e popolazioni, generatrici di una nuova geografia del territorio.
Celli colloca all’interno della fitta trama di San Sebastiano Curone tre lampade di vetro dalle anatomie perturbanti, eccentrici alambicchi alchemici che — attivati il giorno dell’inaugurazione e riempiti di cristalli di sale — fanno luce su storie antiche, scambi commerciali e soste fugaci che hanno calcato il territorio e sono arrivate rarefatte fino a oggi, diradandosi per le vie come una leggenda.
In occasione dell’inaugurazione, gli abitanti sono invitati a prendere parte a una passeggiata guidata da due muli con le sacche di iuta cariche di sale. Questo elemento, grazie alle sue proprietà alchemiche e al delicato equilibrio biochimico che instaura nei nostri corpi, purifica il passato lontano dalle energie più oscure e lo mette in dialogo con il presente del borgo. Le note della musa e del piffero, che accompagnavano i mulattieri nei loro viaggi, riecheggiano lungo i percorsi familiari.
Persino gli strumenti del lavoro manuale tipici di queste terre, conservati nell’Archivio Piero Leddi, leggeri della loro funzione e inebriati di una nuova vitalità a contatto con i corpi, si trasformano in gioielli da indossare ristabilendo un legame primordiale. Con La Camminata dei Corpi Salienti l’artista dà così luogo a una testimonianza collettiva, un sortilegio dei luoghi che, re-incantati, rivelano l’inesauribile esistenza di combinazioni e analogie degli elementi per dare vita a nuovi racconti e nuove percorribili vie.

Opere:
01.
Beatrice Celli, Musetta, 2024. Vetro borosilicato, cristalli di sale, 45 x 35 x 15 cm circa.
Via Giuseppe Garibaldi (portico)

02. Beatrice Celli, Janua, 2024. Vetro borosilicato, cristalli di sale, 60 x 20 x 15 cm circa.
Via Piacentina (fontana)

03. Beatrice Celli, Armonio, 2024. Vetro borosilicato, cristalli di sale, 45 x 35 x 10 cm.
Via Malacalza (finestra su strada)

04. Beatrice Celli, Vestigia Vaganti, 2024. Legno, vetro, fil di ferro, lcordini di canapa, dimensioni variabili.
Casa del Principe, Piazza Solferino
Visite solo su appuntamento, telefonare 335 5694943 (referente)

La Camminata dei Corpi Salienti è una tradizione inventata, un lento avanzare che trasforma l’eredità delle vie del sale in incantesimo collettivo, un canto di riconciliazione fra corpi viventi e paesaggio, illuminando nuove strade di armonia e proteggendo i luoghi di scambio dalle energie negative

Beatrice Celli (L’Aquila, 1992) lavora fra Castelli e Marsiglia. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Roma e a quella di Urbino, ha trascorso un periodo di studi a Villa Arson a Nizza e nel 2019 è stata selezionata per l’École Offshore, programma post-universitario a Shanghai. Ha preso parte a numerose residenze, tra cui Thankyouforcoming, Kaunas Artists’ House, Kaunas (LT, 2021); Miramar, Procida (IT, 2022); In-ruins, presso il Parco archeologico di Sibari (IT, 2023); ha vinto un grant della Société ADAGP francese per portare avanti la sua ricerca sulla stregoneria nei paesi italiani. Tra le mostre personali ricordiamo Le jardin des allégories, Villa Arson, Nizza (FR, 2021). Il suo lavoro è stato esposto presso: Fondazione Elpis, Milano (IT, 2024); MACTE, Termoli (IT, 2024); MACRO, Roma (IT, 2023); Centro di Arte Contemporanea Transpalette, Bourges (FR, 2023); MEMENTO, Auch (FR, 2023).

Esplorando i ponti che legano artigianato, folklore e meraviglioso, la mia pratica si manifesta in un corpus eclettico di sculture, performance, testi e installazioni alternando impulsività e recupero, cura e rituale.
Queste credenze, trasmesse dalle donne della mia famiglia in Abruzzo, aprono una breccia verso altri mondi normalmente inaccessibili e si materializzano come oggetti di culto contemporanei liberati da ogni dogmatismo religioso.

San Sebastiano Curone (AL)
Piemonte

San Sebastiano Curone conta 547 abitanti e si trova lungo l'antica Via del Sale tra Mar Ligure e Pianura Padana. Il centro storico, con vicoli e piazze, conserva un fascino antico e suggestivo che rivela la sua storia, tradizionalmente legata alle attività artigianali e commerciali.
Il paese vanta, infatti, le caratteristiche vie accuratamente selciate con i vecchi ciottoli di torrente e fiancheggiate da alte case a più piani, in alcune delle quali sono visibili portali in pietra scolpita del XVII secolo. I portali in pietra sono testimonianza del fiorente passato di San Sebastiano, così come la particolarità dell’abitato del paese stesso, che non ha case rurali, ma esclusivamente case civili per abitazioni e negozi.
Un castello, una piccola cappella dedicata a San Sebastiano, un edificio per la dogana alla Cascina Cabella e la presenza di punti di ristoro sulla via che da Piacenza conduceva a Genova favorirono, tra il Quattrocento ed il Cinquecento, il sorgere di un abitato dipendente da Gremiasco nel Feudo Imperiale di Fabbrica Curone, retto prima dai Fieschi e successivamente passato ai Doria.
San Sebastiano Curone ha dato i natali a due importanti artisti e ospita oggi gli Archivi dedicati a Felice Giani, pittore neoclassico, che prestò la sua opera presso le più prestigiose corti, e Piero Leddi, esponente di primo piano dell'arte moderna italiana.

Si ringrazia: Famiglia Leddi e Franco Gabualdi, Archivio Piero Leddi e Maria Chiara Fugazza, soffieria Remark, Piero Mega, Consigliere del Comune di Volpedo Claudio Gnoli e Amina Cervellera, i musicisti di Matapuexi, Archivio Clemen Parrocchetti e l’Associazione Terra Nuda, Ivo Denatali e Giovanni Macchi, Marco Zecchini, Associazione Culturale La Clessidra.