Il progetto di Elena Rivoltini riflette sui concetti di archivio, voce, cura e comunità. Prevede la creazione di un archivio affettivo di voci degli abitanti del paese, la stampa di un vinile e la realizzazione di un’installazione sonora site specific nello spazio della Ex chiesa di S. Maria, situata nel centro storico del borgo.
Il giorno dell’inaugurazione, l’artista conduce un laboratorio per preparare la comunità all’ascolto collettivo del lato A del vinile, trasformando la sessione in un’esperienza immersiva e partecipata.
Il lato B rimane una pagina bianca, uno spartito in divenire che prende forma tra giugno e settembre con altre visite dell’artista al borgo e pratiche collettive come field recording partecipato, soundwalk, la preparazione di un pasto e sessione di registrazione nelle case degli abitanti.
L’archivio vocale si concretizza nella produzione di un vinile, disponibile nella sua interezza solo nell’atto conclusivo del progetto e donato al Museo delle Scritture Aldo Manuzio.
L’approccio dell’artista si pone in contrasto con le logiche produttive del mercato dell’arte, impegnandosi a creare spazi di ascolto reali, senza cadere nell’estrattivismo culturale spesso presente nel contesto artistico-contemporaneo. Archive of Voices (Archivio di voci) esplora il tema della memoria stratificata, creando un’archeologia vocale che si traduce in un’archiviazione di testimonianze per il futuro.
Attraverso momenti di ascolto, dedizione e apertura, l’artista invita il pubblico a condividere spazi conviviali e di dialogo, instaurando un rapporto autentico con gli abitanti di Bassiano, un paese afflitto dallo spopolamento, la cui fragile memoria è affidata ai racconti orali e a una lingua, il dialetto bassianese, in via d’estinzione.
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Opera:
01. Elena Rivoltini, Archive of Voices, 2024. Installazione sonora, vinile, stampa tipografica.
Grafica: Francesco Tosini. Mix e mastering: Vittorio Giampietro
Ex Chiesa di S. Maria, Piazza S. Maria, Via Aldo Manuzio.
Orari ven - dom: 11 am - 7 pm.
Tutti gli altri giorni su appuntamento, telefonare +39 0773 153 0402 (La Taverna del Brigante)
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Il paese presenta diverse scale, non è facilmente accessibile a persone con disabilità motorie.
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Si consiglia di usare il parcheggio in Piazza Giacomo Matteotti.
Vorrei riflettere sul concetto di curatela come insieme di pratiche che si prendono cura di un luogo e della comunità che lo abita, creando spazi di ascolto e condivisione. Archivio affettivo, rivendicazione delle storie minori e pratica di immaginazione collettiva.
Elena Rivoltini (Varese, 1994) si diploma nel 2017 alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano nel triennio selezionato da Luca Ronconi, parallelamente porta avanti gli studi musicali specializzandosi in polifonia vocale antica e musica elettronica. Performer, sound artist e curatrice, indaga la voce, la propriocezione corporea e la respirazione per creare performance e progetti site specific.
Ha debuttato a teatro come performer per Bob Wilson in Odyssey (2015); negli anni a seguire ha lavorato come autrice e interprete per Biennale Musica e Biennale Teatro, Venezia; Piccolo Teatro e Teatro Franco Parenti, Milano; Teatro LAC, Lugano; Teatro India e Teatro Argentina, Roma; Teatros del Canal, Madrid; Teatro São Luiz, Lisboa; Théâtre National, Wallonie-Bruxelles. Ha creato installazioni performative per brand di moda e design, oltre a istituzioni d’arte e musicali come Triennale di Milano, Fondazione Modena Arti Visive e Villa Panza a Varese. Nel 2022 ha preso parte al progetto formativo La quinta parete con Romeo Castellucci presso Triennale di Milano e ha completato il corso di Alta Formazione “Malagola". Pratiche della complessità: i processi creativi nella ricerca vocale e sonora contemporanea”. Cura un archivio di glossolalie, è stata selezionata per l’edizione 2023/24 di FONDO, un network per la creatività emergente e debutterà a luglio 2024 presso il Santarcangelo Festival con un lavoro inedito.
La mia ricerca ruota attorno alla costruzione e decostruzione di corpi e paesaggi attraverso le arti performative.
Curo un archivio di lingue in via d’estinzione, field recordings e polifonie vocali per creare drammaturgie sonore e progetti site specific.
Il borgo di Bassiano ha origini medievali, come testimoniano le maestose mura castellane, fatte costruire dai Caetani nel XIII secolo e la caratteristica struttura a spirale del paese. Una serie di scalette crea un gioco tra i vicoli e i passaggi nascosti, che culminano verso la collina in cui troneggia la Chiesa di Sant’Erasmo e la piazza della Torre Civica. Le tre porte di accesso al borgo non rappresentano semplicemente un’apertura nelle mura, ma un luogo d’incontro fra due mondi: l’urbano ed il rurale, l’interno e l’esterno. Entrando nel borgo attraverso l'arco della Porta Nuova e affacciandosi dalla terrazza del belvedere ci si ritrova immersi in un mare di verde fatto di faggi, di lecci e di querce. Il borgo medioevale è costituito da antiche case chiamate “Case Torri” interrotte da una serie di affascinanti vicoli.
Oltre al suggestivo panorama collinare, a Bassiano si può ammirare la chiesa di Sant’Erasmo, il Santuario del Crocifisso e il Santuario della Santissima Trinità. Di grande interesse è il Museo delle Scritture Aldo Manuzio - realizzato in onore del più celebre concittadino del borgo - che rappresenta un centro di ricerca, conservazione e valorizzazione delle scritture.