Emanuele Marullo
I figli di Afelio
a cura di
VOGA Art Project - Nicola Guastamacchia e Flavia Tritto
Poggiorsini (BA), Puglia
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Un solido alieno precipita su Poggiorsini: è una cometa, o un suo frammento.
Da sempre fonte di meraviglia, culto e mistero, la cometa è un oggetto cosmico dall’alto valore simbolico. Nella loro singolare pluralità, le comete sono probabilmente all’origine dell’acqua sul nostro pianeta, giunta in forma ghiacciata direttamente dallo spazio. Risorsa essenziale per la vita dei terrestri, l’acqua è un elemento prezioso che caratterizza l’identità di Poggiorsini, storicamente costellata da fonti e fontane.
Lorica è un astro in maglia di rame che, deviando dal suo orbitare spaziale, si è incastrato sulla torretta dell’acquedotto del paese. Lorica è in perpetua interazione con il cosmo: ogni giorno, d’accordo con il Sole, proietta la sua ombra sull’edificio come una meridiana; soggetta a un processo di naturale ossidazione, invecchierà nel tempo a causa degli agenti atmosferici. L’opera proietta il territorio in una dimensione cosmica e ne mette in discussione la posizione sulla terra. Cos’è centro? Cosa periferia?
Prendendo il nome dal punto di massima distanza dal Sole che un corpo raggiunge orbitandovi attorno, il progetto I figli di Afelio sfida idee di centralità e importanza, marginalità e periferia. La comparsa di un corpo alieno è occasione per ripensare posizionamenti, identità e relazioni. Questo quanto suggerito da Diario, ciclo di sette disegni su alluminio, che muove dall’astronomico al microscopico evocando archetipi millenari, esplorazioni interiori e tracce di vita locale. Alieno è un corpo che viene da un altrove, un individuo forestiero che si distingue tra volti noti. Oggetto d’arte che piomba nel solito paesaggio.
Con il suo arrivo, l’alieno genera la possibilità di una reazione: l’accoglienza. L’opera di Emanuele Marullo si fa così pretesto per una riflessione che supera i binomi gerarchici quali io/altro, centro/periferia, intrecciando, in una sintesi di materia e luce, storie locali e universali, accompagnate da Apnea, sinfonia dai richiami subacquei del sound artist Alberto Papotto.

Il progetto è realizzato con il supporto di PwC.

Opere:
01.
Emanuele Marullo, Apnea, 2024. Campionamento e traccia musicale in collaborazione con Alberto Papotto, 29 min.
Torre dell'acquedotto, Via Vittorio Veneto / Via Martiri delle Foibe, Poggiorsini

02. Emanuele Marullo, Lorica, 2024. Struttura modulare in maglia di rame rivettata, Ø 100 cm.
Torre dell'acquedotto, Via Vittorio Veneto / Via Martiri delle Foibe, Poggiorsini

03. Emanuele Marullo, Diario, 2024. 7 disegni stampati su alluminio, 30 x 30 cm cad.
Passaggio tra Largo Tripoli e Via Diaz, Poggiorsini; oppure Largo Tripoli / Via Diaz, Poggiorsini

I figli di Afelio è un’immagine mitologica che richiama un luogo cosmico: il punto orbitale più distante dal Sole. Al contempo, è uno sguardo posto su un orizzonte molto vicino, terreno e vitale.

Emanuele Marullo (Catania, 1989) vive a Torino, dove è cofondatore e membro attivo del collettivo Bastione, dedicato a promuovere eventi nel campo dell’arte, della musica e della performance. Si è formato presso l’Accademia Albertina di Belle Arti a Torino e l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, completando il percorso di studi presso l’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Lione, Francia. Da diversi anni Marullo sviluppa un percorso d’opera ambientale che lo porta alla ricerca di luoghi naturali dove sperimentare connessioni e intenti. Ha partecipato a diverse mostre e residenze artistiche, tra cui: Dolo, promossa da Home-Network presso la Corte delle Dolomiti, Belluno (IT, 2023); Tell_us, promossa da Messy Lab con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, Torri Superiore Ventimiglia (IT, 2021); 1+1. 0 e Se non tocchi non cade presso Villa Rey, Torino (IT, 2021); Land Land Land, promossa dal collettivo Bastione in collaborazione con il Museo della Ceramica di Mondovì (IT, 2019); Circulart, Fondazione Pistoletto, Biella (IT, 2019); Biennale di Monza (IT, 2019); Focare, Villa Littorio, Laurino (IT, 2018).

Realizzo interventi ambientali in relazione al paesaggio, innestandoli spesso in forme architettoniche o naturali preesistenti, che individuo come geo-fondamenta.
Mi interessa l’idea di scultura come costruzione dell’ambiente: come habitat in movimento dove nomade è l’essere e la sua architettura. Per questo, nelle mie strutture autoportanti, forma ed energia sono strettamente legate.

Poggiorsini (BA)
Puglia

Poggiorsini è un comune collinare di 1.290 abitanti, dalle origini antiche.
Immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere del singolare paesaggio murgiano e di gustare i semplici e genuini prodotti locali. Nel Seicento entrò a far parte delle proprietà della famiglia degli Orsini, che trasformarono il piccolo borgo rurale in un vero agglomerato urbano, dando il proprio nome al paese. Rimasta sotto il dominio di questa casata fino all’abolizione del feudalesimo, decretata dalle leggi napoleoniche all’inizio del XIX secolo, fu successivamente annessa a Gravina in Puglia, acquistando l’autonomia amministrativa nel 1957. Tra i monumenti spicca la nuova parrocchiale di Maria Santissima Addolorata, eretta dopo il terremoto degli anni Trenta, che causò gravi danni alla precedente chiesa, costruita nel Settecento e dedicata a Santa Maria dei Sette Dolori. Tra i luoghi di interesse si annoverano il borgo antico, sviluppatosi attorno al casale Orsini e, nei dintorni dell’abitato, le varie masserie, nuclei vitali dell’antica civiltà contadina.La campagna di Poggiorsini è ricca di uliveti, vigneti ed estesi campi coltivati a cereali; tra la vegetazione spontanea si segnalano più di 50 specie di orchidee.

Si ringrazia: Sindaco Pietro Picerno, Assessore alla Cultura Mara di Palo, Assessore ai Lavori Pubblici Giovanni Sicolo e l’amministrazione Comunale tutta, Acquedotto Pugliese nella persona dell’Ingegnera Valeria Caporaletti, Antonio Martellini, Salvatore Di Leo e Nicola Fierro.