Ne “Le Città Invisibili” Italo Calvino scrive di Marco Polo al cospetto di Kublai Khan, imperatore del regno dei Tartari, e del suo viaggio straordinario attraverso l’Asia. Il racconto di Polo si muove tra realtà e finzione, unendo dettagliate descrizioni a reminiscenze di profumi, suoni e persino sogni. Il romanzo racconta di città intime ma aliene, definite da spazi, frammenti, persone e ricordi.
Evita Vasiljeva ha visitato Maruggio d’inverno, attraversando le strade semivuote di un borgo marittimo a riposo e potendo solo immaginare la carica vitale che gli riserva l’estate. Muovendosi tra le vie silenziose e ascoltando storie e leggende custodite dagli abitanti incontrati, l’artista si è soffermata sulla presenza ritmica di elementi discreti ma ricorrenti: recinzioni e cancelli. Proponendo un superamento della loro funzione preclusiva, Vasiljeva ha ideato dispositivi volti all’apertura e alla condivisione: tre portali in corten che si appropriano dell’estetica di inferriate arrugginite, unendola ad ampie sedute a più posti. All’apertura sull’inesplorato che un cancello può offrire, le tre sculture affiancano la possibilità inclusiva e generatrice del sedersi e immaginare insieme, proprio come Polo e Khan fanno nel racconto di Calvino.
Barely Invisible Cities è un invito alla sosta, all’incontro e allo scambio radicato nel territorio, come suggerito dai motivi che adornano le sculture, ispirati agli affreschi del chiostro del Convento di Santa Maria delle Grazie, che ospita oggi il Comune di Maruggio. Il cancello diventa metafora per una riflessione sul paese, sul suo patrimonio artistico, sul suo presente storico, e sulle storie e narrazioni vive che ne animano il tessuto urbano. Scardinando cancelli e ringhiere per trasformarli in piattaforme fruibili e abitabili, l’artista invita a riflettere sull'importanza di incontrarsi e ritrovarsi, per trasformare insieme confini e prospettive di terre antiche ma tese verso il proprio futuro.
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Opere permanenti:
01. Evita Vasiljeva, Barely Invisible Cities (I), 2023. Incisione e taglio laser su corten, 270 x 170 x 45 cm.
Sagrato della Chiesa Matrice della Natività di Santa Maria Vergine, via Umberto I, 64, Maruggio
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02. Evita Vasiljeva, Barely Invisible Cities (II), 2023, Incisione e taglio laser su corten, 300 x 150 x 90 cm.
Ingresso secondario dei Giardini di Palazzo Caniglia, tra via Umberto I e via Verdi, Maruggio
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03. Evita Vasiljeva, Barely Invisible Cities (III), 2023. Incisione e taglio laser su corten, 280 x 200 x 60 cm.
Via Umberto I, 99, Maruggio
IL TEMPO SEMBRA FERMO A MARUGGIO, COME SE GLI ABITANTI SAPESSERO COME RALLENTARLO. FRAMMENTI DI STORIA SI FANNO SPAZIO TRA MURI DI PIETRA E TRACCE DI SANTI. UN’ALTRA LINEA TEMPORALE AFFIORA, INVISIBILE. QUESTA SOGLIA È IL MIO PUNTO DI PARTENZA: UN PORTALE CHE PROTEGGE IL PASSATO E IL FUTURO DI MARUGGIO
Evita Vasiljeva (Riga, Lettonia, 1985) vive e lavora a Parigi. La sua pratica include scultura, installazione e suono. Cresciuta in Lettonia durante la transizione post-sovietica, l'artista attinge da un immaginario visivo e sonoro di architetture e paesaggi suburbani. Realizza oggetti, dispositivi e installazioni interattive, appropriandosi di materiali solitamente utilizzati per la costruzione di edifici - come cemento, armature, profili metallici e lanterne - e combinandoli con oggetti domestici comunemente usati in Lettonia negli anni ’90 per mettere in sicurezza le case, come letti, frigoriferi, microonde, sapone e sensori di movimento. Attraverso il recupero e la manipolazione di una grande varietà di materiali, Evita Vasiljeva inventa la propria estetica, creando di volta in volta dinamiche relazionali tra spazi, architettura, memoria e corpi degli spettatori. I suoi lavori affrontano i temi dell'ansia e del controllo nel nostro presente, lasciando però aperte molteplici interpretazioni degli stessi.
L'artista ha partecipato alla Biennale di Lione (FR, 2022) e a Baltic Triennial 14 (LT, 2021). Tra le recenti mostre personali e collettive ricordiamo quelle presso: Cēsis Contemporary Art Center, Cēsis (LT, 2022); Publiek Park, in collaborazione con SMAK, Gent (BE, 2021); Salon de Normandy by the Community, Parigi (FR, 2020); Latvian Centre for Contemporary Art, Riga (LT, 2020); Muzeum Sztuki, Lodz (PL, 2020); Kim? Centro d'Arte Contemporanea, Riga (LT, 2019); Tallinn City Gallery, Tallinn (EE, 2018); Foundation Ricard, Parigi (FR, 2018); P/////AKT, Amsterdam (NL, 2017). Le sue opere sono parte della collezione del museo nazionale d'arte lettone e di numerose collezioni private.
L'ARTISTA RIFLETTE SULLA FUNZIONE PRECLUSIVA DI RECINZIONI E CANCELLI ATTRAVERSO TRE SCULTURE-PANCHINE CHE SI APPROPRIANO DELL’ESTETICA DI INFERRIATE ARRUGGINITE E RAPPRESENTANO UN INVITO ALLA SOSTA, ALL’INCONTRO E ALLO SCAMBIO
Tra i ‘Borghi più Belli d’Italia’, Maruggio conta oggi circa 5.000 abitanti ed è situato sulla costa jonico-salentina della Puglia, vantando un mare meraviglioso. Fondato nel 963 e annesso intorno al 1100 alla Terra d’Otranto sotto l’Ordine dei Templari, è passato poi ai Cavalieri di Malta che lo hanno protetto dai pirati turchi e hanno edificato, nel Quattrocento, la splendida Chiesa Madre SS. Natività di Maria Vergine. Il centro storico è un piccolo labirinto di vie strette e tortuose su cui si affacciano antiche dimore imbiancate a calce e arricchite da balconate rinascimentali di rara bellezza. Altro monumento storico è il Convento dei Frati Minori Osservanti con l’incantevole chiostro, oggi sede del Municipio. Il paesaggio di Maruggio è dominato da possenti ulivi secolari, masserie, cappelle votive e dai maestosi trulli in pietra. La tradizione gastronomica locale è strettamente legata alla pesca e alla produzione agricola, come i pipaluri spritti e fai e foji, oltre ai due prodotti da forno esclusivi di Maruggio: li puddichi, pane speziato preparato in tutte le case nel periodo pasquale, e li pezzuri, calzoni cotti al forno. Tipici sono poi le pettole, i purcidduzzi e i pizzarieddi, pasta fresca locale. Maruggio ospita una serie di manifestazioni, tra cui ‘La Strada dei Saperi e dei Sapori’ e altre festività tradizionali e religiose, come la festa dei Santi Patroni San Giovanni e San Cristoforo (13 – 14 luglio) e l’accensione dei fuochi di ‘Crištu piccinnu’ per la Vigilia di Natale.