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l’infestata nasce dall’incontro profondo con il territorio montano e con la storia dei tradizionali punti di bivacco delle aree d’alta quota. Le montagne intorno a Roccacaramanico e Sant’Eufemia a Maiella diventano protagoniste di un racconto che unisce passato e presente, realtà e memoria. Questi luoghi, infatti, sono segnati dalla storia del brigantaggio, che ha lasciato un’impronta indelebile nel paesaggio e nella cultura locale. Le pietre lungo i sentieri raccontano ancora oggi quel passato, testimoni silenziosi di un’epoca di rivolta, sopravvivenza e leggende.
Al centro del progetto vi sono le “Tavole dei Briganti”: lastre incise con scritte e simboli che, secondo la tradizione orale, indicavano anche punti di ritrovo, ristoro e banchetti per i briganti. L’artista rielabora queste tracce in incisioni su legno, materiale che richiama una dimensione intima e domestica, e che dialoga con l’ambiente circostante. Attraverso questi segni, l’artista restituisce voce a un passato spesso dimenticato, costruendo un ponte tra memoria collettiva e esperienza individuale.
Fulcro dell’installazione sono tre strutture lignee, simili a “involucri abitativi”: punti di sosta che evocano panche, letti o spazi di condivisione. Pensate per accogliere residenti e visitatori estivi, offrono un luogo in cui fermarsi, riflettere e incontrarsi. Sulle superfici, parole, appunti e simboli parlano di storia, resistenza e comunità, trasformando ogni elemento in una voce silenziosa pronta al dialogo con il visitatore.
Le strutture “parlanti” si trovano vicino al vecchio cimitero, oggi abbandonato: un luogo carico di suggestione che amplifica il senso evocativo del progetto. Le installazioni punteggiano il paesaggio con una presenza discreta e poetica, accompagnando i sonni estivi di chi vi sosta, come custodi di storie e memorie.
Completa il progetto un cortometraggio, al tempo stesso narrazione visiva e omaggio al territorio: i paesaggi montani fanno da sfondo vivo alla storia. Il film diventa così un momento di incontro collettivo, in cui arte, natura e comunità si intrecciano, restituendo nuova vita a un patrimonio culturale spesso nascosto tra le pieghe del tempo.
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Opere:
01. Adele Dipasquale, Letto parlante 1, 2025, legno intagliato, 190 x 80 x 140 cmStrada poderale nei pressi del vecchio cimitero, Roccacaramanico (PE)
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02. Adele Dipasquale, Letto parlante 2, 2025, legno intagliato, 190 x 80 x 160 cmStrada poderale nei pressi del vecchio cimitero, Roccacaramanico (PE)
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03. Adele Dipasquale, Letto parlante 3, 2025, legno intagliato, 190 x 80 x 180 cmStrada poderale nei pressi del vecchio cimitero, Roccacaramanico (PE)
PENSO ALLA PRATICA ARTISTICA COME A UNA PRATICA MEDIANICA: ATTRAVERSO IL PROPRIO CORPO, O QUELLO DELLE OPERE, SI PUÒ ESSERE UN VEICOLO PER LA VOCE DI QUALCUN ALTRO? COSA SIGNIFICA INCARNARE UNA VOCE ALTRA? NEI MIEI LAVORI RECENTI ESPLORO IL POTERE DEL SILENZIO E ALTRE FORME DI COMUNICAZIONE NON VERBALE USATE COME PRATICHE DI RESISTENZA.
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Adele Dipasquale (Torino, 1994) vive e lavora tra l’Italia e l’Aia, Paesi Bassi, dove ha conseguito un Master in Artistic Research presso la Royal Academy of Arts – KABK nel 2020. La pratica si sviluppa attraverso media differenti — immagini in movimento, film analogico, sperimentazioni vocali e scrittura — per dare forma e rappresentazione alle politiche del linguaggio. Il suo lavoro è stato esposto in diverse istituzioni d’arte e festival di cinema tra cui: Rotterdam International Film Festival (NL, 2024); Art Rotterdam (NL, 2024, 2025); Sonnenstube (CH, 2023); London Short Film Festival (UK, 2025); The Clemente (US, 2023); Kurzfilmtage Oberhausen (DE, 2023, 2022); Marres (NL, 2022). Il suo lavoro è stato sostenuto da borse di ricerca e premi da istituzioni come Mondriaan Fonds (NL), Cripta747 (IT), Stroom Den Haag (NL), Creatività Contemporanea Mic (IT). Ha recentemente preso parte alle residenze Nuovo Forno del Pane MAMbo, Bologna (IT), Artistes en Residence, Clermont-Ferrand (FR) e Casino Display, Luxembourg (LU). È parte attiva del Rotterdam Filmwerkplaats, collettivo e laboratorio di artisti che si concentra sull'uso della pellicola analogica nelle pratiche artistiche contemporanee.
Roccacaramanico è una frazione di Sant’Eufemia a Maiella, in provincia di Pescara, nel cuore dell’Abruzzo montano. Situato a oltre 1.100 metri di altitudine, è noto per le abbondanti nevicate, con una media annua di 3 metri e un record di 10 metri nel 1929.Il nome unisce “Rocca”, dal latino per “sasso”, a “Caramanico”, riferimento al vicino comune con cui intrattiene rapporti sin dal XII secolo. Nei documenti storici compare come Castrum Rocchettae, più tardi come Castello della Rocchetta e infine come Rocca di Caramanico. Negli anni ’70, Roccacaramanico ha vissuto un forte spopolamento, arrivando a contare appena quattro abitanti. Celebre la figura dell’ultima residente, simbolo di memoria e resistenza. Dagli anni ’90, però, il borgo ha iniziato un lento ritorno alla vita, attraverso il fenomeno di un ritorno periodico, ma continuo, di abitanti di varia provenienza, durante il fine settimana e la stagione estiva. Piccoli nuclei familiari hanno infatti acquistato e recuperato abitazioni in rovina per utilizzarle come seconde case, contribuendo alla rinascita del paese, un tempo definito “paese fantasma”.
Andrea Croce si è laureato all’Università Iuav di Venezia in Moda e Arti visive nel 2021 e nello stesso anno ha lavorato come assistente dell’artista Julie Béna in Repubblica Ceca. Nel 2018 ha fondato Unpae, un progetto di residenze per artisti che include l’organizzazione di public program, workshop ed eventi, ricoprendo anche il ruolo di Art Director. Negli anni, Unpae ha ottenuto numerosi riconoscimenti nel panorama accademico e artistico. Nel 2024 ha assunto l'incarico di collaboratore alla didattica per il corso di Art Direction presso lo Iuav di Venezia e ha iniziato a insegnare Moda contemporanea come docente freelance. Per Una Boccata d’Arte in Abruzzo, ha curato i progetti di Agnese Spolverini a Abbateggio (2021), Victor Fotso Nyie a Rocca San Giovanni (2022), Simone Carraro a Pietracamela (2023) e Agostino Quaranta a Gioia dei Marsi (2024).