Inaugurazione: sabato 28.06.2025, h 17.00, Via XI Febbraio, Macchiagodena (IS)
L'inaugurazione prevede una passeggiata nelle frazioni di Santa Maria in Pantano, Incoronata e Caporio per visitare le opere collocate nei luoghi dei laboratori. Conclusione al Villaggio San Nicola con un rinfresco.
Parcheggi consigliati: area dietro il Municipio e zona ufficio postale.
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Partitura per un futuro ritorno è un progetto artistico diffuso che coinvolge Macchiagodena e tre delle sue frazioni: Caporio, Incoronata e Santa Maria in Pantano. Nei vicoli del Villaggio di San Nicola — il nucleo più antico e oggi quasi disabitato — risuona un canto registrato dagli abitanti di Macchiagodena, invitati a reinterpretare il brano Lu Molisano in America di Antonio Perrella, immaginando un ritorno possibile, una contro-narrazione al silenzio dello spopolamento.
I suoni provengono da tre case diverse — tre portali spazio-temporali, segnalati da luci verdi — dove memoria e desiderio si incontrano. Ognuno di questi riproduce una sezione della canzone: ritmo, melodia e voce. A questa partizione corrispondono tre opere diffuse installate nelle frazioni: un braciere con le indicazioni del ritmo, un poster con gli spartiti per la melodia, un tavolo inciso con il testo per la voce. Unico oggetto a raccogliere le sezioni e raccontare l’intero processo artistico è un libro d’artista esposto nella torre medievale, sede della Casa del Libro.
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Opera:
01. Roberto Casti, Partitura per un futuro ritorno (Ritmo), 2025, braciere, incisioni su sculture musicali in ottone, ferro e acciaio, dimensioni variabili.
Santa Maria In Pantano, Macchiagodena (IS)
Il braciere è utilizzabile e i visitatori sono invitati a interagire con le sculture, che possono essere suonate.
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02. Roberto Casti, Partitura per un futuro ritorno (Melodia), 2025, stampa digitale su carta, cornice in alluminio.
Bar Valleverde, Contrada Incoronata, 22, Macchiagodena (IS)
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03. Roberto Casti, Partitura per un futuro ritorno (Voce), 2025, tavolo, legno e incisione su acciaio.
Caporio, Macchiagodena (IS)
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04. Roberto Casti, Partitura per un futuro ritorno (Libro), 2025, libro d’artista, 22 x 17 cm.
Torretta medievale – Casa del Libro, Via Alfredo Notte, Macchiagodena (IS)
Il libro è consultabile, rivolgendosi direttamente alla sede della Casa del Libro
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05. Roberto Casti, Partitura per un futuro ritorno, 2025, installazione site-specific, luci a LED, altoparlanti, suono, dimensioni variabili.
Villaggio di San Nicola, tra Via XI Febbraio e Via XXIV MaggioL’opera è accessibile solo dall’esterno: i visitatori sono invitati ad ascoltare i suoni provenienti dalle tre case selezionate e a percorrere i vicoli dell’antico Villaggio di San Nicola, lasciandosi guidare dalle sue voci.
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Macchiagodena (IS)
28.06.2025
Via XI Febbraio
15:00
IL CANTO POTRÀ ESSERE ASCOLTATO PER INTERO SOLO QUANDO LE PERSONE CHE LO HANNO REGISTRATO SI RITROVERANNO PER SUONARLO INSIEME. L’OPERA È COMPOSTA DA FRAMMENTI: UN INVITO A UNA POSSIBILE UNIONE. STA A CHI VIVE LA REALTÀ IL COMPITO DI RICOMPORLI, DI RENDERE PRATICA L’IMMAGINAZIONE.
Roberto Casti (Iglesias, 1992) è un artista e musicista che vive e lavora a Milano, dove ha studiato Pittura e Visual Cultures all’Accademia di Belle Arti di Brera. La sua pratica, che include linguaggi differenti – suono, performance, video, installazione e disegno – non persegue una coerenza formale, ma si fonda su un’indagine teorica e interpretativa della realtà, intesa come spazio di relazioni e convivenze. Nel 2014 co-fonda il collettivo transdisciplinare The Boys and Kifer, nato come band musicale fittizia, con cui sperimenta nuovi metodi di fare comunità attraverso la musica, in collaborazione con artisti, musicisti e teorici. Ha esposto e collaborato con numerose istituzioni e spazi indipendenti, tra cui: MACRO, Roma; Casa degli Artisti, Milano; Museo Nivola, Orani; MAN, Nuoro; FRAC Corsica, Francia; Marsèlleria, Milano; PAV – Parco Arte Vivente, Torino; OGR – Officine Grandi Riparazioni, Torino; e l’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano. Ha pubblicato testi critici e teorici su diverse riviste e, nel 2023, ha partecipato alla realizzazione del volume collettivo Soft Crash, edito dal MACRO di Roma. Nel 2024 ha preso parte alle residenze artistiche presso Hangar a Lisbona (PT) e CBI – Communities Between Islands, progetto in collaborazione con Archipelago Network (Syros, GR), Providenza(Corsica, FR) e Cherimus (Sardegna, IT).
Arroccato su uno sperone roccioso a oltre 800 metri d'altitudine, Macchiagodena domina la valle del fiume Biferno e regala panorami mozzafiato sulle Mainarde e sul Matese. Questo suggestivo borgo molisano, noto come "il balcone del Molise", affonda le sue radici nel Medioevo, quando fu feudo dei conti di Molise e poi dei Di Capua. Il suo castello longobardo, successivamente trasformato in residenza signorile, è oggi simbolo del paese e sede di eventi culturali e turistici.
Passeggiando tra i vicoli del centro storico si respirano atmosfere d’altri tempi, tra case in pietra, antiche chiese e scorci pittoreschi. La Chiesa di San Nicola, con il suo portale di pregio e gli interni decorati, custodisce opere d’arte e tradizioni religiose secolari.
Macchiagodena è anche un punto di riferimento per il turismo lento e sostenibile. Inserito nel percorso del “Cammino di San Francesco Caracciolo”, il borgo è meta di pellegrini e viaggiatori attratti da natura incontaminata, silenzio e autenticità. La vocazione culturale è rafforzata dal progetto “Una panchina per i libri”, che fa del castello un luogo di lettura e condivisione.
Le tradizioni popolari si esprimono nelle numerose feste, tra cui la secolare festa patronale di San Nicola e le celebrazioni legate alla Madonna della Macchia. I sapori locali raccontano la storia agricola del territorio: caciocavallo, salumi, pane casereccio e piatti a base di tartufo rappresentano l’eccellenza enogastronomica locale.
Tra artigianato, accoglienza e memoria, Macchiagodena custodisce l’anima del Molise più autentico.
Alessia Delli Rocioli (1998) è ricercatrice di pratiche artistico-culturali; le sue ricerche prendono forma tramite la curatela, la scrittura critica e di racconti. Si laurea in Storia dell’arte con una tesi che indaga il rapporto tra ‘azione poetica e azione politica’ nell'Italia degli anni ‘70. Negli anni, ha sviluppato una profonda sensibilità verso gli atti performativi, le attività laboratoriali e le pratiche editoriali, collaborando come curatrice e art producer con vari progetti artistici e musei. Dal 2021 è curatrice di Unpae, un progetto artistico non-profit che sostiene e mette in relazione artistə, curatricə e ricercatricə di ogni sorta, promuovendo uno spazio di discussione libera e inclusiva ai margini del sistema artistico.