Inaugurazione: sabato 28.06.2025, h 18.00, Via Garibaldi 2, Rocca Cilento, fraz. di Lustra (SA)
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Pitch Point indaga gli spazi liminali, i passaggi, e le discontinuità dell’architettura urbana di Lustra per interrogare il rapporto tra strutture collettive ed esperienza individuale. Un tempo sede della Baronia del Cilento, poi proprietà feudale, oggi il paese, con il suo castello, fa da cornice a matrimoni e altre celebrazioni. Partendo dal calco di alcune fessure sulla superficie muraria della frazione di Rocca Cilento e dalle arcate e passaggi che la caratterizzano, l’artista ha realizzato degli interventi scultorei sparsi all’interno del paese. Il percorso si compone di tre sculture installate in alcuni passaggi attorno alla piazza principale che simulano degli archi privi di appoggio, tesi verso il paesaggio circostante, e di un portale-cancello collocato in un campo da calcio in disuso, poco fuori il centro abitato, che non separa da nulla e non porta da nessuna parte. Connettendo la storia di Rocca Cilento al suo aspetto attuale, in Pitch Point (Punto d’incontro) Tild Greene riflette sul modo in cui spazi e architetture - nel loro valore simbolico e materiale - rispecchiano identità frammentarie ed economie del desiderio.
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Opere:
01. Tild Greene, Suitor 1, 2025, silicone e alluminio, 85 x 210 x 15 cm circa.
Via del Popolo, Piazza inferiore, Rocca Cilento, Lustra (SA)
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02. Tild Greene, Suitor 2, 2025, silicone e alluminio, 40 x 145 x 25 cm circa.
Via del Popolo, Piazza inferiore, Rocca Cilento, Lustra (SA)
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03. Tild Greene, Suitor 3, 2025, silicone e alluminio, 45 x 145 x 25 cm circa.
Via del Popolo, Piazza inferiore, Rocca Cilento, Lustra (SA)
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04. Tild Greene, Again, a gain, Horizon, 2025, acciaio e alluminio, 250 x 450 cm x 50 cm.
Via Mercato, Campo da calcio, Rocca Cilento, Lustra (SA)
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Tutte le opere sono all’aperto e accessibili sia di giorno che di notte. Il percorso si sviluppa in una passeggiata di circa 20 minuti: dalle tre sculture nei pressi della piazza principale fino all’installazione collocata nel campo da calcio, poco fuori dal borgo, in Via Mercato. La visita è facilitata da segnaletiche posizionate lungo il tragitto
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Lustra (SA)
28.06.2025
Via Garibaldi 2
16:00
UN PIEDE INCONTRA UN PALLONE E LO CALCIA IN AVANTI. UN CANCELLO SI APRE. L’INCONTRO DI UNA FORMA CON UN’ALTRA GENERA MOVIMENTO. È UNA POSSIBILITÀ. C’È UNA POSIZIONE OSCILLANTE CHE È SEMPRE SUL PUNTO DI TOCCARE. LO SPAZIO SI RIEMPIE E POI SI SVUOTA, E LA TERRA CHE PERDURA ACCOGLIE QUESTI SPOSTAMENTI DI PASSAGGIO E INTENZIONE.
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Tild Greene (UK, 1994) vive e lavora ad Amsterdam. Dopo aver conseguito il BA presso il Camberwell College of Art – University of the Arts London (2014–2017), ha partecipato al programma di residenza di De Ateliers, Amsterdam (2020–2022). La sua pratica indaga la resilienza, la capacità e il compimento, osservando come queste qualità si manifestano nei corpi e negli oggetti. Il potenziale di attivazione – il passaggio da una forma latente a un’esperienza incarnata – è una forza motrice del suo lavoro.
Greene combina oggetti prefabbricati, metodi industriali e materiali organici, spesso elementi commestibili o consumabili, che conferiscono alle sculture una dimensione umana, come una seconda pelle, soglia tra corpo reale e corpo suggerito. Questa attenzione si radica in una ricerca continua su consumo, domanda e mercificazione, articolata fisicamente attraverso tensioni, vincoli e vari gradi di permanenza.
Ha preso parte a mostre collettive presso Punt WG, Amsterdam (NL, 2022); Willie Creative Space, Amsterdam (NL, 2022); De Vleeshal, Middelburg (NL, 2023); Loods6, Amsterdam (NL, 2023); Projectspace 38.40, Amsterdam (NL, 2023); Galeria Stereo, Varsavia (PL, 2023); Moduł Obsługi Spraw, Varsavia (PL, 2025); Sharp Projects, Copenaghen (DK, 2022).
Mostre personali includono Galeria Fonti, Napoli (IT, 2024) e Galeria Stereo, Varsavia (PL, 2023). Ha partecipato a fiere d’arte come Liste Art Fair, Basilea (CH, 2023) e Arte Fiera, Bologna (IT, 2025).
Ritrovamenti di strutture murarie e frammenti ceramici risalenti al IV-III secolo a.C. testimoniano l’antica origine del villaggio di Lustra. Rocca Cilento, oggi frazione del comune, ha avuto un ruolo centrale nella storia del territorio: il suo castello, ai cui piedi si sviluppò il borgo, fu sede della Baronia del Cilento, centro politico e militare dell’area. Durante la Guerra del Vespro (1282–1302), tra Angioini e Aragonesi, il castello rivestì un ruolo strategico nel conflitto per il controllo della Sicilia e dell’Italia meridionale. Tra i luoghi di maggior interesse storico e architettonico si segnalano: il Convento di San Francesco, fondato da San Bernardino da Siena nel 1427, decorato da un ciclo di affreschi sulla vita del Santo; la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, documentata dal 1583; la Chiesa di Santa Maria Vetere, oggi parte del complesso cimiteriale, risalente al XIV secolo e legata a una leggenda che narra del ritrovamento di una statua della Madonna nel tronco di un albero. Di particolare pregio è il Campanile di Santa Maria Vetere, esempio raro di architettura sacra con influenze arabo-sicule, databile tra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo.
Tra i personaggi illustri originari del borgo si ricorda Francesco Giordano (1811–1898), patriota, ingegnere e politico, che dedicò la sua vita alla causa dell’unità e della libertà dell’Italia. Deputato per quattro legislature, fu una figura di spicco del liberalismo meridionale dell’Ottocento, sostenendo i principi di libertà e progresso.
Giulia Pollicita (Palermo, 1996) vive e lavora a Napoli ed è curatrice della Fondazione Morra Greco, Napoli.Attualmente svolge un dottorato di ricerca presso la University of the Arts London (UAL). stata assistente curatrice di Pierre Bal-Blanc per una mostra di Cezary Bodzianowski nel 2024 e di Salvatore Lacagnina per una mostra di Jimmie Durham nel 2022 Ha curato mostre presso diverse gallerie come Des Bains a Londra e Richard Saltoun a Roma. Scrive per riviste d’arte come Flash Art e NERO. Nel 2025 curerà la prima mostra personale istituzionale italiana di Marina Xenofontos.
Per Una Boccata d’Arte in Sicilia, ha curato il progetto di Isaac Chong Wai a Castiglione di Sicilia (2022), e in Campania i progetti di Serena Vestrucci a Cetara (2023) e Andrea Martinucci a Letino (2024).