Il progetto di Mazzi articola una riflessione sul legame tra il comune di Cervo e la sua costa, e, più in generale, sul legame tra l’uomo e il mare: un legame imprescindibile, ma spesso sottovalutato. Dal mare, infatti, dipende l’intera sopravvivenza dell’umanità. L’artista parte dalle peculiarità naturalistiche di organismi di estrema importanza dal punto di vista ecologico e della biodiversità marina: i poriferi, più comunemente conosciuti come spugne. Questi organismi filtrano centinaia di litri di acqua ogni giorno e sono in grado di perforare la roccia per ottenere il materiale necessario alla costruzione del proprio scheletro, composto principalmente da strutture silicee dette spicole. L’artista ha definito quattro forme, che ha riprodotto utilizzando le stesse tipologie di pietra utilizzate dalle spugne – marmo, granito e peperino. Le forme sono state collocate a circa cinque metri di profondità sul fondale sabbioso della costa di Cervo.
HO GUARDATO AL LEGAME IMPRESCINDIBILE TRA L’UOMO E IL MARE, CHE SPESSO VIENE SOTTOVALUTATO. IN DIALOGO CON RICERCATORI DEL TERRITORIO, MI SONO LASCIATA ISPIRARE DAI FRAMMENTI PIÙ PICCOLI: SCHELETRI DI SPUGNE CHE FILTRANO E PERFORANO L’AMBIENTE CHE CI CIRCONDA
La poetica di Elena Mazzi (Reggio Emilia, 1984) riguarda il rapporto tra l’uomo e l’ambiente in cui vive, il modo in cui opera in esso apportando un cambiamento. Seguendo un approccio prevalentemente antropologico, questa analisi indaga e documenta un’identità sia personale che collettiva relativa a uno specifico territorio e che dà luogo a diverse forme di scambio e trasformazione.
L’ARTISTA PARTE DALLE PECULIARITÀ NATURALISTICHE DI ORGANISMI DI ESTREMA IMPORTANZA DAL PUNTO DI VISTA ECOLOGICO E DELLA BIODIVERSITÀ MARINA: I PORIFERI, PIÙ COMUNEMENTE CONOSCIUTI COME SPUGNE
Cervo, da anni annoverato tra i “Borghi più Belli d’Italia”, ha conservato intatte le sue originali caratteristiche di borgo medievale sul mare, protetto da torri e mura cinquecentesche e circondato da verdi colline. Il centro storico è visitabile solo a piedi e ospita botteghe di artigiani e artisti affacciate su vicoli ciottolati. Le colline retrostanti sono puntellate di ruderi di epoche passate, ricoperte di pinete e uliveti e percorse da sentieri silenziosi. Cervo è dominata da un castello medievale, antica dimora dei Marchesi Clavesana, che oggi ospita mostre d’arte temporanee e il Museo Etnografico del Ponente Ligure. Nel borgo, gli antichi palazzi nobiliari aprono i portoni sui “carrugi”, dai quali è possibile ammirare anche i portali dell’oratorio romanico di Santa Caterina. Sul sagrato dei Corallini, la chiesa barocca di San Giovanni Battista offre la sua facciata concava: l’immagine iconica del paese.