Porto Levante è un lembo di terra che si estende tra acque dolci e salate, circondato da mare e laguna, vissuto spesso solo come luogo di passaggio. La sua piccola comunità resiste e si fonde con abitanti ibridi, legati al borgo per la sua particolarità naturale e attività come la pesca. La storia relativamente recente del luogo ha favorito una relazione con chi l’ha sempre vissuto, facendo emergere spazi ideali e fisici in cui poter costruire delle piccole narrazioni alternative. Un punto di vista posizionato a terra ma rivolto all’acqua diventa ideale per ampliare queste visioni: lagune e mari spingono da sempre chi li guarda a lasciar viaggiare la propria mente, creando nuovi esseri viventi tanto affascinanti quanto mostruosi. La comodità di potersi abbandonare a queste fantasie è resa instabile dalla lieve paura di ciò che non si può conoscere e non può essere totalmente definito. Le due opere del progetto They Are Looking at Us (Ci stanno guardando), concepite da Tiphaine Calmettes come sedute per Porto Levante, vogliono incoraggiare le capacità immaginative di chiunque visiti questo territorio. Sono posizionate nel paese, come omaggio al mare e alle sue creature, permettendo sia agli abitanti che ai visitatori di immergersi in uno stato contemplativo in grado di mettere in discussione il legame tra finzione e realtà. Lo stesso paesaggio intorno al borgo vive una dualità particolare, in cui coesistono la natura artificiale dell’entroterra e il mare da cui viene incanalata l’acqua per il suo mantenimento.In questi spazi si sviluppa l’intervento di Calmettes, fatto di sculture intese come luoghi d’incontro, sintesi di tempi e racconti diversi ispirati da una mitologia immaginaria. Le opere dell’artista sono il risultato dell’unione di materiali e tecniche differenti, ideate a partire dalla forma di una panchina: un invito alla contemplazione di una terza versione della natura, questa volta fantastica, evocata dal territorio di Porto Levante.
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Opere:
01. Tiphaine Calmettes, They Are Looking at Us, 2024. Panchina, cemento, ferro, ossidi, dimensioni variabili.
Via delle Valli 3a
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02. Tiphaine Calmettes, They Are Looking at Us, 2024. Panchina, cemento, ferro, ossidi, dimensioni variabili.
Parco della ghiacciaia
Il mare ha da sempre alimentato l’immaginazione nella creazione di storie fantastiche e creature misteriose. Sulla terra viviamo nella comodità di abbandonarci a questi giochi mentali ed è per incoraggiare questa opportunità che nasce l’idea di panchine che possano essere luogo di incontro tra finzione e realtà
Tiphaine Calmettes (Ivry-sur-Seine, Francia, 1988) ha studiato all’Ecole Nationale Supérieure d’Art de Bourges e attualmente vive e lavora a Aix-en-Provence. Attraverso sculture e installazioni, l’artista considera il processo produttivo come un organismo vivente, in relazione diretta con gli spazi che lo accolgono e gli esseri che lo accompagnano. Il suo interesse si estende anche al modo in cui la produzione di oggetti e architetture viene animata tanto da specie viventi ed energie a loro intrinseche, quanto da relazioni fisiche o psichiche che hanno con ciò che li circonda. Collaborando con diversi artigiani – tra cui muratori e alchimisti – utilizza tecniche non formali, reversibili ed effimere, che concorrono all’animazione di forme di vita attraverso azioni performative.
Ha preso parte a numerose mostre personali e collettive, tra le più recenti ricordiamo: Faire fleurir le salon, Musée Henri Prades, Montpellier (FR, 2023) in collaborazione con MO.CO; I’ve got a feeling, les 5 sens dans l'art contemporain, Musées d’Angers (FR, 2023); Chaleur humaine, Triennale Art & Industrie, Dunkirk (FR, 2023); Soupe Primordiale, Bétonsalon - Centre d'Art et de Recherche, Parigi (FR, 2022).
In ogni evento performativo, e per la durata di un incontro aperto al pubblico, coinvolgo un gruppo di lavoro composto da persone che mangiano, parlano e lavorano insieme.
Attraverso performance, sculture, cibo, testi e installazioni creo situazioni che implicano nuovi rituali espositivi e sfidano il nostro modo di guardare e percepire.
Il borgo di Porto Levante è una piccola frazione di Porto Viro che conta 140 abitanti e si affaccia sulla suggestiva laguna di Sacca Cavallari, separata dal mare dal famoso “scanno” che porta lo stesso nome. Caratterizzato da case basse e colorate tipiche dei villaggi di pescatori, il borgo ospita una caratteristica chiesetta risalente al Settecento e una pregevole area boschiva, che include una vecchia ghiacciaia recentemente restaurata.
Sulla riva della laguna si estende la darsena “Marina di Porto Levante”, un porto turistico che costituisce un comodo approdo per la navigazione verso l’Adriatico e l’entroterra. Di fronte a Porto Levante, la laguna è delimitata dallo Scanno Cavallari, una lingua di terra di interesse naturalistico, con una spiaggia libera non antropizzata.
Il lido è caratterizzato dalla tipica vegetazione degli ambienti tra mare e laguna e offre un habitat ideale per numerose specie di uccelli, tra cui i cavalieri d’Italia, gli aironi cenerini, le anatre e i germani reali, che nidificano tra i canneti e le tamerici.
Nella stagione estiva è attivo un traghetto che da Porto Levante porta comodamente alla spiaggia dello scanno, mentre dal borgo marinaro si può raggiungere il centro cittadino attraverso un percorso lungo Via del Valli di circa 50 Km, che incornicia la laguna.
Percorrendolo si assapora una rigenerante sensazione di pace.