Ella Littwitz
Axis Mundi
a cura di
Giulia Monroy
Pollina (PA), Sicilia
Condividi

Axis Mundi (lett. Asse del mondo) è il titolo del progetto ideato dall’artista israeliana Ella Littwitz per il borgo di Pollina, in occasione della quarta edizione di Una Boccata d’Arte.
Nel processo di studio del territorio è stato prezioso l’incontro con Giulio Gelardi, “uomo-libro”, storico, botanico militante e coltivatore di manna, antica coltura del territorio madonita.
Un incontro fra due abitanti del Mediterraneo che nello studio della natura trovano il prisma ideale per indagare il mondo e la società.
Ella e Giulio parlano la stessa lingua pur non parlando lo stesso idioma.
È la lingua dello studio delle piante, della storia, del giusto rapporto tra terra e uomo, cielo e suolo. In questa visione le storie della fuga d’amore di una principessa normanna e un visir arabo, l’osservatorio rinascimentale di Francesco Maurolico, i contadini delle campagne di Pollina, la raccolta della manna, i fulmini che colpiscono la torre, diventano per l’artista un insieme di suggestioni legate da un filo rosso.
Littwitz progetta un nuovo obelisco da collocare nel luogo più alto del borgo, dove in passato sorgeva il punto trigonometrico utilizzato per la mappatura dell’intera area.
Axis Mundi diventa così uno strumento per captare e restituire la letteratura del borgo di Pollina.
L’attitudine allo sguardo è decisiva per sentirne le voci, raccoglierne le memorie.
La scultura realizzata è astratta e si sviluppa lungo una linea verticale che unisce la terra al cielo. La parte inferiore deriva la sua forma dal “cannolo” di manna e dalla folgorite, ammasso vetroso di forma tubolare e vuoto al suo interno, prodotto dall’energia rilasciata da un fulmine su un terreno sabbioso. La parte superiore ritorna colonna, cilindrica, e si proietta al cielo. Come il fenomeno mitologico da cui prende il nome, l’Axis Mundi, la scultura di Ella Littwitz riafferma così l’interdipendenza ontologica fra il regno vegetale e animale, i fenomeni celesti e gli esseri umani.



Opera permanente:

Ella Littwitz, Axis Mundi, 2023, marmo, acciaio, h 255 x Ø 20 cm. Belvedere Teatro Pietra Rosa, via Alfredo Musotto 21, Pollina (PA).
Non accessibile a persone con disabilità.

PER UN GIORNO INTERO ACQUA E CIELO FURONO UN TUTT'UNO, IL MONDO SUPERIORE E QUELLO INFERIORE NON ERANO ANCORA STATI SEPARATI. L'ORIZZONTE È STATO QUINDI CREATO PER DIVIDERLI. "AXIS MUNDI", COMPOSTO DAI RACCONTI DI POLLINA, REAGISCE ALLA FORTE CONNESSIONE DEL BORGO TRA METAFISICO E FISICO, TRA FEDE, GEOGRAFIA E NATURA

Ella Littwitz è nata nel 1982 in Israele dove vive e lavora. Nel 2015 si è laureata all'Istituto Superiore di Belle Arti di Ghent (HISK) e nel 2009 ha conseguito il BFA presso la Bezalel Academy of Arts and Design (Gerusalemme, IL). Ha partecipato alla 12a Biennale di Istanbul e ha realizzato mostre personali in importanti istituzioni internazionali, quali: Basis, Francoforte (DE); ACC, Tel Aviv (IL); Kunsthalle San Gallo (CH); Centro d'Arte La Panera, Lleida (ES); MWW Muzeum Współczesne, Breslavia (PL); Kunstverein, Salisburgo (AT). Le sue opere sono state esposte in numerose mostre presso il Museo Nazionale di Arte Contemporanea di Atene (GR), il Museo di Arte Contemporanea di Cracovia (PL), Israel Museum (IL), Tel Aviv Museum of Art (IL) e Tallinn Kunsthall (EE). Littwitz ha ricevuto l'Artist Grant for Exceptional Work in Uncertain Times (IL), il Dr. Georg and Josi Guggenheim Foundation Prize (CH), il Botin Foundation Prize (ES), Stiftung Kunstfonds (DE) e altri riconoscimenti. Le sue opere sono state acquisite da importanti collezioni, quali: Centro Pompidou (FR), Israel Museum (IL), Kunsthaus Zürich (CH), Vehbi Koç Foundation (Istanbul, TR), Tel Aviv Museum of Art (IL) e S.M.A.K. (Gand, BE).

L'OPERA È UN OBELISCO COLLOCATO NEL PUNTO PIÙ ALTO DI POLLINA, UNA SCULTURA IN MARMO CHE DIVENTA LO STRUMENTO PER RESTITUIRE STORIE E LEGGENDE LEGATE AL TERRITORIO

Pollina (PA)
Sicilia

Pollina è un piccolo paese di quasi 3000 abitanti, situato tra i monti delle Madonie e affacciato sul mar Tirreno dove si trova la frazione marina, Finale di Pollina. La leggenda di Donna Pulina racconta forse le origini del borgo, frutto di un amore proibito tra una principessa normanna e un visir arabo.
Pollina è un borgo dove il tempo sembra essersi fermato, un posto incantevole circondato da una natura incontaminata, un luogo di incontro tra comunità, cultura e tradizioni tramandate di generazione in generazione.
Tra i vicoli del centro storico si elevano le maestose chiese di San Giuliano e quella dei Santissimi Giovanni e Paolo, scrigno di opere d’arte di immenso valore. L’antica torre di avvistamento del Castello ha ospitato nel Cinquecento l’astronomo Francesco Maurolico, da cui oggi la torre prende il nome. Sul punto più elevato si apre il meraviglioso Teatro Pietra Rosa, così chiamato per il particolare colore che assume al tramonto. Realizzato nel 1978 dall’architetto veneziano Antonio Foscari, presenta le caratteristiche dei teatri greci e un panorama mozzafiato. Pollina è la patria della Manna, oro bianco e dolce linfa naturale ricavata dai tipici tagli realizzati sui tronchi dei frassini, è patrimonio dell’umanità per la sua unicità e le numerose proprietà benefiche. Tra le tante feste e tradizioni, quella patronale di San Giuliano a luglio è la più attesa. Tre giorni ricchi di storia, folklore, fede e processioni, come ‘a prucissioni da farina’ legata ad antiche usanze contadine.

Si ringrazia: Sindaco Paolo Musotto, Vicesindaco Salvatore Gaglianello, gli Assessori Giuseppe Scialabba e Giovanni Maria Marchese, Giulio Gelardi, Giuliana Castiglia, Livio Casadei, Mara De Masi, Salvina Musotto, Franco Raimondo, Manuela Castiglia, Harlan Levey Projects, Copperfield Gallery, Alexander Levy Gallery. La comunità di Pollina.