Una Boccata d’Arte 2020
Dal 11 settembre al 10 ottobre
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UNA BOCCATA D’ARTE È NATA NEL 2020 DAL DESIDERIO DI RIPRENDERE A VIAGGIARE E A SCOPRIRE L’ITALIA ATTRAVERSO UN ITINERARIO STRAORDINARIO CHE LEGA ARTE CONTEMPORANEA, TERRITORIO E PATRIMONIO STORICO-ARTISTICO

Borghi
Acquaviva Picena (AP), Marche Avise (AO), Valle d’Aosta Borgo Valbelluna (BL), Veneto Castellaro Lagusello (MN), Lombardia Cervo (IM), Liguria Ferla (SR), Sicilia Grizzana Morandi (BO), Emilia-Romagna Massa Martana (PG), Umbria Mezzano (TN), Trentino-Alto Adige Orta San Giulio (NO), Piemonte Pisticci (MT), Basilicata Presicce-Acquarica (LE), Puglia Ronciglione (VT), Lazio San Pantaleo (OT), Sardegna Santo Stefano di Sessanio (AQ), Abruzzo Sant’Agata de’ Goti (BN), Campania Sepino (CB), Molise Soverato Vecchia (CS), Calabria Sutrio (UD), Friuli Venezia Giulia Volterra (PI), Toscana
Artisti
Clarissa Baldassarri Paolo Brambilla Bekhbaatar Enkthur Matteo Fato Antonello Ghezzi Claudia Losi Elena Mazzi Sabrina Melis Sabrina Mezzaqui Matteo Nasini Giovanni Ozzola Francesco Pozzato Luca Pozzi Arcangelo Sassolino Marinella Senatore Marta Spagnoli Massimo Uberti Alice Visentin De Pascalis & Vogliazzo Ornaghi & Prestinari
2020
I progetti
Clarissa Baldassarri
Riflesso silenzioso di una sonora immagine
Castellaro Lagusello (MN)
Lombardia
a cura di Francesca Carpani Glisenti

Il lago tiene nascosta la sua immagine, che si fa presenza visibile attraverso la sua voce. Il fulcro dell’opera è la discordanza tra ciò che non si può vedere e ciò che si può sentire, lasciando libero spazio alla nostra immaginazione e al nostro ascolto.

Paolo Brambilla
Oracolo
Orta San Giulio (NO)
Piemonte
a cura di Ginevra D’oria

Non lontano dal giardino di villa Bossi, un portale misterioso – l’oracolo – sorge dalle acque per essere contemplato e interrogato dalla riva, dove gli spettatori attendono la risposta, sul molo tra le bandiere a festa.

Bekhbaatar Enkthur
Zuult
Borgo Valbelluna (BL)
Veneto
a cura di Giovanni Giacomo Paolin

Zuult è un omaggio alla figura del cavallo. L’artista realizza con l’argilla cruda diverse sculture equine dalla livrea grigia, in scala quasi reale, destinate a scomparire e a tornare a fare parte del ciclo naturale del terreno.

Matteo Fato
Fiamma d’amore viva (Il cielo e la terra non appartengono alla parola)
Acquaviva Picena (AP)
Marche
a cura di Adele Cappelli

Nell’antica frazione medievale, il termine “fuochi” identificava i nuclei familiari residenti, così fato, con fiamma d’amore viva, torna a contrassegnare uno spazio intimo, di momenti vivi alla percezione

Antonello Ghezzi
I Am With you, I Have Always Been with You, Don’t Be Afraid
Santo Stefano di Sessanio (AQ)
Abruzzo
a cura di Laura Di Vetta

Il cielo stellato, la notte, a Santo Stefano di Sessanio, toglie il fiato. Le stelle allargano tutti i nostri confini immaginati, fino a farli sparire. L’infinito e l’universale prendono il sopravvento.

Claudia Losi
Whalebone arch
Presicce-Acquarica (LE)
Puglia
a cura di Annapaola Presta

Whalebone arch è il capitolo finale di un racconto che tesso da quasi vent’anni, una ‘soglia’ formata da due ‘mascelle di balenottera’ di terra rossa sbiancata che viaggerà fino al finisterrae d’italia, il salento.

Elena Mazzi
Spicule
Cervo (IM)
Liguria
a cura di Ilaria Pigliafreddo

L’artista parte dalle peculiarità naturalistiche di organismi di estrema importanza dal punto di vista ecologico e della biodiversità marina: i poriferi, più comunemente conosciuti come spugne.

Sabrina Melis
La sera, dalle 7 alle 9
Sutrio (UD)
Friuli Venezia Giulia
a cura di Eva Comuzzi

I disegni realizzati, principalmente tecnici, sono degli studi per la lavorazione del legno, per la quale il paese è rinomato. a partire dai disegni presenti in archivio, Sabrina Melis li ha riprodotti, con le loro forme spigolose, in scala maggiore.

Sabrina Mezzaqui
Toccacieloscolora
Pisticci (MT)
Basilicata
a cura di Lidia Berlingieri

In un momento storico in cui siamo bersagliati da messaggi di allarme e urgenza, l’opera di Sabrina Mezzaqui mira a spargere delicatamente nell’aria pensieri sulla lentezza, sulla cura, sull’attenzione. Le bandiere tibetane vengono appese sulla cima delle montagne o sui tetti dei templi, e riportano preghiere e immagini stampate che benedicono la vita e l’universo.

Matteo Nasini
Sparkling matter
Soverato Vecchia (CS)
Calabria
a cura di Threes

L’intervento dell’artista nei ruderi di Soverato vecchia trae ispirazione dal rito d’incubazione. Un’antica pratica spirituale che coinvolge la dimensione onirica e rivive oggi in forma laica e artistica nell’installazione e nella performance Sparkling Matter.

Giovanni Ozzola
La prima radice
San Pantaleo (OT)
Sardegna
a cura di Emiliana Sabiu

Il centro del muro è sfondato: vi si apre un oblò, un orizzonte, forse di mare. Potrebbe aprirsi in molti luoghi del mondo, ma in realtà non importa cosa e dove sia. Quello che conta è l’invito a guardare oltre.

Francesco Pozzato
Spolia
Sepino (CB)
Molise
a cura di Michele Tiberio

Ispirato al parco archeologico di saepinum, spolia indaga il rapporto tra storia e archeologia nel tentativo di dare voce ai vinti, non solo tramite il racconto parziale dei vincitori, ma tramite l’archeologia, che ci parla della loro cultura e della loro civiltà.

Luca Pozzi
Arkanians
Mezzano (TN)
Trentino-Alto Adige
a cura di Valerio Panella

Guardare al lontano passato per contribuire a rinnovare la relazione tra mito e leggenda, tra arte e scienza. Arkanians fa proprie queste fascinazioni e trasferisce la questione su un piano interdisciplinare, unendo arte contemporanea e fisica teorica

Arcangelo Sassolino
Forma invisibile
Massa Martana (PG)
Umbria
a cura di Cristina Tessicini

Arcangelo Sassolino trasforma il tunnel pedonale d’ingresso al borgo di Massa Martana in una galleria del vento. Migliaia di metri cubi d’aria fluiscono attraverso la volta ad arco sospinti da una turbina industriale, generando la sensazione di un vento artificiale sempre più forte.

Marinella Senatore
Bodies in Alliance – Studio per opere bidimensionali
Volterra (PI)
Toscana
a cura di Fabrizio Paperini

Bodies in alliance, citazione da judith butler, è la frase formata da una serie di elementi scultorei in legno, realizzati secondo la tradizionale forma delle luminarie, e collocati in diversi punti della piazza. Il concetto di comunità, di alleanza sentimentale e sociale, costituisce una possibile via di conoscenza e trasformazione dei rapporti tra le persone.

Marta Spagnoli
Felicia Munera
Ronciglione (VT)
Lazio
a cura di Veronica Siciliani Fendi e Cecilia Pecorelli

Felicia Munera sono le bellezze di cui è stata dotata ronciglione dalla sorte, ma munus significa anche impegno, incarico, opera. Voglio rivelare luoghi come il campanile, la chiesa e l’elemento metallico del ferro, come delle restituzioni, dei doni per chi vi entra in contatto e li rileva come tali, con la stessa gioia di una scoperta archeologia. Le sei tele evocano l’esperienza di viaggio, la forte percezione delle lacune e delle assenze alle quali dare valore

Massimo Uberti
Cinque e Dodici foglie
Grizzana Morandi (BO)
Emilia-Romagna
a cura di Elisabetta Negroni

Visibile da lontano di giorno e di notte, grazie alle luci al neon, l’opera vuole essere un omaggio al suo mistero e alle sue verità nascoste con l’intento di affascinare senza risolvere, lasciando intatta la sua tensione e la sua magia.

Alice Visentin
Il comizio, la merenda, il canto
Avise (AO)
Valle d’Aosta
a cura di Matthew Noble

La merenda è uno dei doni al borgo di avise. Un momento di socialità tra gli abitanti del borgo e i visitatori: una merenda domenicale che, insieme al coro cantante, intende stimolare le energie locali per alimentare il senso di appartenenza alla collettività.

De Pascalis & Vogliazzo
Glaring sounds
Ferla (SR)
Sicilia
a cura di Threes (con il supporto di Kadmonia, SHAPE, Creative Europe)

Il suono è un ponte tra ciò che è reale e ciò che non lo è: pur essendo completamente etereo, proprio come i ricordi, influenza la percezione di noi stessi e di ciò che ci circonda

Ornaghi & Prestinari
Eclisse
Sant’Agata de’ Goti (BN)
Campania
a cura di Serena Guarino

Una scultura in marmo sembra abbandonata nel chiostro dell’ex cinema storico del borgo. Lo spazio decadente evoca il senso di desolazione e solitudine presente nel film l’Eclisse di Michelangelo Antonioni.